Inzaghi lasciato solo, dirigenza e proprietà assenti ingiustificate
Simone Inzaghi è il capro espiatorio di questo momento vissuto dall’Inter. Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che parliamo della guida tecnica della squadra. Una stagione, la sua, tutt’altro che semplice. Con grosse responsabilità di proprietà e dirigenza.
UOMO SOLO – Simone Inzaghi è ormai il capitano senza timone di una nave che sta lentamente affondando. Ci ha provato il tecnico nerazzurro a raddrizzarla, ma nelle ultime uscite si è visto tutto ciò che non va in questa Inter. A partire dal campo, con i gol sbagliati a porta vuota e la difesa fin troppo ballerina. Fuori dal campo, con i giocatori che continuano a rilasciare dichiarazioni alquanto discutibili. Con frecciate non troppo velate proprio a Inzaghi. Basti pensare alle lamentele di Gagliardini e de Vrij per il poco minutaggio, ma anche alle parole di Lautaro Martinez dopo la gara contro il Bologna.
ASSENTI INGIUSTIFICATE – A questo punto verrebbe da chiedersi: ma dove sono proprietà e dirigenza? È ormai da ottobre che Simone Inzaghi è totalmente lasciato solo, in balia delle voci sui giornali che parlano del suo sostituto un giorno sì e l’altro pure. In balia di giocatori che si sentono in libertà di parlare senza troppi problemi. In balia persino della Curva Nord che dopo lo 0-0 contro la Sampdoria ha duramente attaccato il tecnico. Lavorare in queste condizioni per Simone Inzaghi è pressoché impossibile e lo si sta vedendo anche e soprattutto sul campo. Con la dirigenza che è intervenuta pubblicamente a parlare soltanto dopo il passaggio ai quarti di finale in seguito al doppio confronto con il Porto. Per prendersi dei meriti che, al momento, restano ingiustificati. Così come l’assenza e il silenzio. Per quanto riguarda la proprietà, invece, ogni parola è superflua.