Zanetti: «Vicepresidente Inter? Responsabilità! Studio e rispetto»
Zanetti, vicepresidente dell’Inter, intervistato a Firenze durante il Festival del Lavoro 2024 ha raccontato il suo ruolo, dando un grande insegnamento. Le sue parole nel giorno del comunicato di Zhang.
STUDIO − Javier Zanetti racconta il suo ruolo da vicepresidente: «Quando l’Inter mi dice che dovevo essere il vicepresidente mi sono reso conto che era una grandissima responsabilità. Era finito un percorso calcistico lungo 25 anni. E si apriva una nuova parentesi. Io volevo fare il manager. Ma non solo dal punto di vista sportivo, bensì avere una visione più ampia a 360°. Per questo ho iniziato un percorso di studio al Coni, mi sto rendendo utile per il mio club in diverse aree sportive. Dare un contributo in queste aree che prima non conoscevo sicuramente mi arricchisce. Studiare è fondamentale. Il calcio insegna. Bisogna adeguarsi e capire il momento che sta avanzando per mettere a disposizione il proprio talento sempre con la cultura del lavoro».
SACRIFICI − Poi Zanetti ricorda sempre: «Leader silenzioso? Bisogna dare l’esempio. Dimostravo questo ai miei compagni con i fatti e non con le parole, quello che io facevo era per il bene del gruppo e non per motivazioni personali. Cultura del lavoro, rispetto, responsabilità, spirito di sacrificio. Il rispetto è fondamentale e la cosa che mi piace di più è che dopo aver smesso col calcio vengo ricordato per questi valori: motivo d’orgoglio. Nel mio quartiere è nato il sogno. Ogni volta che sollevavo un trofeo, per fortuna tanti, la mia mente e il mio cuore tornavano a quei momenti lì. Piedi per terra sempre, sempre grandissima umiltà e spirito di sacrificio perché senza il sacrificio non si ottiene nulla».