L’Inter riparte: da domenica in poi molto sarà diverso
L’Inter sta passando una sosta per le nazionali finora relativamente tranquilla, che si spera non porti qualche scossone negli ultimi due giorni di partite e nell’avvicinamento al Monza. Ma da domenica comincia il difficile, perché non ci sarà più solo un impegno a cui guardare.
LA RIPARTENZA – Da domani si riaprirà il cancello di Appiano Gentile, con l’Inter che tornerà al lavoro. Anche se già oggi c’è qualcuno che si fa notare, come Nicolò Barella al rientro dopo l’operazione al naso e l’ultimo arrivato Tomas Palacios. Il gruppo di Simone Inzaghi alla ripresa inizierà a riavere qualche nazionale, in primis Piotr Zielinski che ha già finito ieri i suoi impegni per questa sosta. Ma, considerato che stavolta erano solo undici i convocati, non si è verificata la solita fuga di oltre mezza squadra. E questo è un vantaggio da poter sfruttare, per sistemare qualche piccola imperfezione vista nelle prime tre giornate.
L’Inter riparte da 7: classifica sistemata e ora bisogna correre
IL PUNTO – La mancata vittoria della Juventus contro la Roma (0-0) ha permesso all’Inter di andare alla sosta in testa alla classifica. Certo, in compagnia dei bianconeri, del Torino e dell’Udinese, ma pur sempre in testa. Un qualcosa di non certo scontato dopo il regalo col Genoa alla prima giornata, frutto anche della curiosità che in appena 270′ di campionato non ci sono già più squadre a punteggio pieno. Domenica arriva la vicina trasferta col Monza, quella che precede il doppio impegno con Manchester City in Champions League e Milan nel derby. Un ritorno in campo da non sottovalutare, perché è proprio ora che bisogna imporre l’andatura e creare un primo solco da poter gestire nel resto della stagione.
Dimenticarsi il singolo impegno: da domenica si gioca sempre
RITMO SERRATO – Nelle prime tre giornate l’Inter ha giocato altrettante partite spalmate in tredici giorni. Da domenica non sarà più così. L’inizio della Champions League, con la nuova fase campionato, l’avere altre due soste nel 2024 (a ottobre e novembre) e l’esordio in Coppa Italia a dicembre fanno sì che ci sarà quasi sempre il triplo impegno, ossia tre partite in sette giorni. Inzaghi dovrà essere bravo a dosare le energie, con qualche alternanza fra i titolari, per tenere tutti sul pezzo e tutti a un livello alto di prestazioni. Perché, va ricordato ancora una volta, quest’anno arrivare in fondo significa proseguire fino a metà luglio 2025, quando si concluderà il nuovo Mondiale per Club. Sarà una stagione lunghissima, dove l’Inter ha l’obbligo di essere protagonista. E per farlo deve prendersi questo titolo da subito.