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Statuto FIGC, approvate le proposte di Gravina: «Maggiore autonomia per Lega di A»

L’Assemblea della FIGC ha approvato a larga maggioranza le modifiche allo Statuto della FIGC proposte dal Presidente Gabriele Gravina. Per nulla soddisfatta la Serie A, che ha deciso di seguire una linea ben precisa. Di seguito tutte le novità.

LA DECISIONE – L’Assemblea della FIGC ha approvato le proposte del Presidente federale Gabriele Gravina in merito alla modifica dello Statuto in funzione della soddisfazione di determinate esigenze. Nello specifico, le modifiche sono state approvate con il voto favorevole di 253 sui 283 aventi diritto. I delegati della Serie A si sono astenuti o hanno votato in maniera contraria, per un totale di 20 voti non favorevoli alle modifiche presentate da Gravina.

Gravina e il significato degli emendamenti allo Statuto della FIGC

LA DICHIARAZIONE – Nel contesto dell’assemblea che ha approvato le sue proposte di modifica dello Statuto, il Presidente Gravina ha indicato i capisaldi su cui si fonderà la riforma: «La proposta attribuisce alla Lega di A un’autonomia ben maggiore rispetto a quella individuata nel ‘modello Premier’. In Inghilterra, la federazione ha il diritto di veto anche sull’elezione degli organi direttivi della Lega, con questi ultimi che devono essere totalmente indipendenti. Il 34% dei voti assembleari attribuiti al mondo professionistico saranno un riconoscimento maggiore rispetto a quello ad esso attribuito in altri Paesi europei. L’attribuzione del 18% dei voti assembleari, con 4 consiglieri federali, alla Lega A sta a significare il 50% dei voti riconosciuti nell’ambito del mondo professionistico».

LA RIPARTIZIONE – Con le modifiche approvate dall’assemblea della FIGC, la Serie A passa da 3 a 4 consiglieri federali. La Serie B passa da 1 a 2, mentre la Serie C passa da 3 a 2. Alla Serie A viene riconosciuto diritto di veto soltanto in merito alle votazioni che la riguardano.

SUGLI ARBITRI – Gravina ha poi proseguito indicando le novità in merito all’AIA: «Prevista una maggiore indipendenza gestionale e tecnica all’AIA. Viene riconosciuta ad essa una vera e propria autonomia, con la capacità di autodeterminarsi nella ricerca di maggiori risorse. Così deve leggersi la presenza di diritto del Presidente dell’AIA nelle assemblee federali».

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