Correa diventa dolce cruccio di Inzaghi: come gestire l’argentino?
Correa col Verona ha giocato talmente bene da diventare un problema per Inzaghi. Il tecnico infatti ora deve decidere come gestirlo, e non può far finta che quella partita non ci sia stata.
NUOVO “PROBLEMA” – La prestazione di Correa in Verona-Inter alimenta un paradosso. Cioè il fatto che l’argentino sia ora un problema per Inzaghi. Ovviamente detto tra virgolette. Più che un problema un dolce cruccio. Perché dopo quella dimostrazione bisogna capire come gestire il giocatore. E la questione non è così scontata.
ULTIMA OPZIONE – Correa infatti è rimasto in rosa come quinta punta. L’ultima delle opzioni, escluso anche dalla lista Champions. Un giocatore rimasto per assenza di offerte. Quasi un capriccio di Inzaghi. E il suo impiego riflette questo ruolo: ancora oggi l’argentino risulta terz’ultimo per minutaggio, con dietro solo Palacios e Buchanan. Ma come si diceva Verona-Inter cambia le cose. Ed è impossibile far finta non ci sia mai stata.
SPARTIACQUE VERONA PER CORREA
RILANCIO IN CAMPO – Col Verona il Tucu ha vissuto una partita unica. In primo luogo per minutaggio. Dopo tre presenze da sedici, quattro e diciotto minuti ha disputato una gara completa. Da titolare, dal primo all’ultimo minuto. Per di più dopo un mese intero in cui non vedeva il campo. Poi c’è stata la prestazione. Da migliore in campo. Una dimostrazione di condizione fisica, mentale e di impatto tecnico. Una prova che lo rilancia totalmente nelle gerarchie. Di cui quindi bisogna tenere conto.
COME GESTIRLO? – Inzaghi infatti deve fare i conti con un periodo particolare delle sue punte. A parte Thuram nessuno ha dato vere garanzie di rendimento. E una partita come quella di Correa col Verona l’ha fatta solo Correa col Verona. Inevitabile quindi trovarsi con un problema: quando farlo giocare ora? Come? Con che minutaggio? Con che gestione? Se vale la prestazione meriterebbe un posto da titolare subito. Già con la Fiorentina. Ma i conti non sono così semplici. Qui quindi abbiamo il paradosso. Una prova talmente buona da diventare un problema. E quindi Inzaghi ha un dolce cruccio da gestire.