Inter attesa dal ‘nuovo inizio’ societario. Ma con prospettive migliori
Siamo alla vigilia di una giornata spartiacque per l’Inter, che domani con grossa probabilità passerà in maniera automatica da Suning a Oaktree. Ma il rocambolesco addio di Zhang non deve necessariamente far pensare a scenari bui.
SI CAMBIA – Il 20 maggio 2024 era da tre anni una data cerchiata in rosso nel calendario dell’Inter. Ora siamo arrivati al fatidico giorno X e la sensazione è che domani si assisterà al cambio drastico. Con Steven Zhang che non riuscirà a rendere il prestito a Oaktree e la proprietà che passerà automaticamente da Suning al fondo americano. Un qualcosa che fino a martedì sembrava improbabile, poi le difficoltà per l’accordo fra l’Inter e Pimco hanno fatto saltare il banco. Col comunicato di Zhang di sabato che, anche per le abitudini della proprietà cinese di comunicare le vicende a cose fatte e mai in itinere, sa molto di passo d’addio.
L’Inter passa da Zhang a Oaktree: ma con quali scenari?
LA NOVITÀ – Quando si è capito che l’era Suning è ormai volta alla fine il primo pensiero, immediato, è stato di preoccupazione. Logico, anche perché Zhang nel suo comunicato ha parlato di rischi. Ma la realtà dei fatti dovrebbe essere diversa (bisogna utilizzare il condizionale finché non ci sarà l’annuncio del passaggio di proprietà eseguito). Intanto c’è da fare una precisazione netta: il prestito non è “dell’Inter”, ma “di Zhang”. Quindi in caso di insolvenza non è che fallisce l’Inter, semplicemente Zhang ne perde il controllo. Con un’altra puntualizzazione: non è che Oaktree verrà catapultata a Milano “dal nulla”, perché da quando ha definito il prestito tre anni fa già si stava muovendo. Peraltro con due persone nel Consiglio d’Amministrazione, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai. Sa quindi benissimo cos’è successo finora, così come sa come muoversi.
SCENARIO NON TRAGICO – Quest’ultimo punto è fondamentale per capire come Oaktree entrerà nell’Inter, in caso (ormai imminente) di addio a Zhang. Lo farà conoscendo a fondo la struttura del club, il bilancio, le persone che ci lavorano e i risultati ottenuti. Ossia tutto il contrario di quanto accadde con Erick Thohir nel 2013 e con la stessa famiglia Zhang nel 2016. Ci sarà qualche settimana di riassestamento, inevitabile, ma gli stravolgimenti non dovrebbero essere all’ordine del giorno. Perché un fondo come Oaktree ha tutto l’interesse a tenere alto e incrementare il valore dei suoi asset, e l’Inter rispetto ai precedenti due passaggi di proprietà (ma anche al 2021) ha un valore molto alto per quanto fatto sul campo e fuori. Motivo per cui si dà per scontata la conferma dell’attuale management e una sostanziale linea di continuità. Con buona pace di chi spera invano che l’Inter fallisca senza Zhang.