Inter protagonista direttamente e soprattutto indirettamente in Qatar. A 90′ più recupero ed eventualmente supplementari o addirittura rigori dalla Finalissima dei Mondiali, una riflessione sulle strategie nerazzurre è più che legittima. Si parla tanto di Qatar 2022 ma ancora di più di calciomercato. E quindi dei progetti che da anni si fondano idealmente su due lettere (“princìpi”) che non sono mai tre contemporaneamente come invece dovrebbe essere
INTER IN QATAR – Sono cinque gli ex nerazzurri ancora in corsa per realizzare il sogno mondiale. Molti più dei due soli calciatori dell’attuale rosa dell’Inter (vedi editoriale). Un risultato di cui non andare fieri, considerando che si tratta di sette “interisti” su un totale di 104 semifinalisti. Meno del 7%, appunto. Ma di chi si tratta? Bisogna spulciare tra i compagni del 30enne Marcelo Brozovic, che è uno dei due interisti che con la sua Croazia punta alla Finalissima dei Mondiali di Qatar 2022 in programma nel prossimo weekend. Si va dall’inutilizzato e sconosciuto Ivica Ivusic (Osijek), portiere classe ’95 cresciuto nel Settore Giovanile dell’Inter, al connazionale Marko Livaja (Hajduk Spalato), attaccante classe ’93 che un po’ di spazio in più sta trovando. Ben più famosi Mateo Kovacic (Chelsea), centrocampista classe ’94, e Ivan Perisic (Tottenham), esterno sinistro classe ’89, entrambi titolarissimi. Meno rappresentato ma allo stesso tempo ben rappresentato il Marocco, con il classe ’98 Achraf Hakimi (Paris Saint-Germain) che si conferma come esterno destro tra i più forti in circolazione. Nessun rappresentante con la maglia della Francia, mentre l’Argentina può contare solo sul 25enne Lautaro Martinez in attacco. Troppo poco per una squadra blasonata come l’Inter…
MERCATO DA RIVEDERE – Il ragionamento da fare oggi non è “come sarebbe l’Inter con questi ex ancora in rosa?” bensì “cos’ha costruito l’Inter rinunciando a questi ex?”. Riflettendoci, ben poco. Ivusic non c’entra nulla con André Onana (Camerun) e non sposta nulla ma come terzo portiere del vivaio avrebbe comunque più senso di altri. Livaja è la quinta punta di scorta mancante quasi da un decennio. Anche in questo caso niente di eccezionale ma come alternativa a Romelu Lukaku (Belgio) resta un profilo più credibile di tanti ex calciatori trattati puntualmente nel mercato di gennaio. Il sacrificio di Kovacic porta a Milano l’ambiguo Geoffrey Kondogbia (Repubblica Centrafricana ma ex Francia, ndr), che a sua volta finanzia Matias Vecino (Uruguay) dopo aver già investito più o meno la stessa cifra su Roberto Gagliardini (Italia). Perdere a parametro zero Perisic non dà benefici dopo aver deciso di strapagare Robin Gosens (Germania) pensando sia il paracadute giusto sulla fascia sinistra. La cessione obbligata in quanto voluta di Hakimi regala all’Inter l’onesto Denzel Dumfries (Olanda), che in questo caso può dirsi acquisto azzeccato in quanto non semplice paracadute, pur non essendo al livello del suo predecessore.
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