L’Inter sarà attesa sabato dalla finale di Champions League contro il Manchester City. Una partita che, dopo quanto fatto in Serie A (vedi classifica), potrà essere affrontata con molta più tranquillità e spostando le pressioni sugli avversari.
L’ATTESA PROSEGUE – Mancano cinque giorni alla finale di Champions League fra Manchester City e Inter. La partita più determinante degli ultimi anni per la squadra nerazzurra, che però ha un grande vantaggio da poter sfruttare: quello di non avere niente da perdere. Questo grazie all’ultimo mese e mezzo di campionato, dove una situazione che si era fatta molto difficile con l’uscita dalle prime quattro è stato spazzato via a suon di prestazioni, ma soprattutto di vittorie e punti che hanno fatto chiudere il discorso qualificazione alla prossima Champions League con novanta minuti d’anticipo. Ossia nove giorni fa, battendo 3-2 l’Atalanta.
VINCERE AIUTA A VINCERE – La partita di avantieri col Torino è stata un buon allenamento, anche per portare a casa un’altra vittoria. Che non fa mai male. Fa arrivare nella maniera giusta a Istanbul, perché comunque si è data la possibilità a qualcuno di fare minuti, a qualcun altro di tenere comunque una condizione giocando e ad altri di avere una passerella, come per esempio Alex Cordaz fondamentale per mantenere la porta inviolata nel secondo tempo. La squadra di Simone Inzaghi ci arriva in una situazione paradossalmente invidiabile: non è certo un mistero che l’Inter sia di gran lunga sfavorita rispetto al Manchester City, che ha vinto la FA Cup in finale a Wembley e punta il Treble. Però tutta la pressione sarà per gli uomini di Pep Guardiola, favoriti ma già due anni fa sconfitti da strafavoriti in finale col Chelsea.
ULTIMO PASSO – Adesso l’Inter può giocare con la testa libera, data dal non avere il pericolo di perdere la qualificazione alla prossima Champions League. L’unica differenza sarebbe partire in prima o seconda fascia, che sarebbe un grande guadagno. L’Inter si è messa nella condizione migliore per arrivare a questa partita, per non avere rimpianti qualsiasi cosa succeda. Bisogna mettere in preventivo che possa andare male, questa non è una difficoltà, però bisogna provarci. Le finali non si giocano, si vincono: bisognerà provarci anche sabato. Non sarà facile, però se l’Inter dovesse farcela otterrebbe un risultato strepitoso. Forse anche migliore di quello del 2010.
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