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Inter, mercato finito! Il voto arriva ricordando le necessità attuali

Venerdì si è chiuso il mercato, con l’Inter che ha piazzato quattro acquisti in tutto. Soltanto quattro, secondo tanti. Ma nel valutare bisogna tenere conto di diversi fattori, che la partita con l’Atalanta ha ricordato.

LE NOVITÀPiotr Zielinski, Mehdi Taremi, Josep Martinez e da ultimo Tomas Palacios. Sono i quattro acquisti dell’Inter per la prima squadra nel mercato che si è chiuso venerdì, con l’annuncio del difensore argentino proprio nelle ultime ore. Tanti hanno storto il naso, perché si aspettavano molto di più in tutti i ruoli. Invece, alla fine, Simone Inzaghi si è “limitato” ad avere una novità per reparto: un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante. Di fronte alle partenze di Emil Audero, Juan Guillermo Cuadrado, Davy Klaassen, Stefano Sensi e Alexis Sanchez. Sostanzialmente l’Inter ha un giocatore in meno, ma è davvero così? In realtà non proprio, visto il ruolo marginale di Klaassen e Sensi.

La partita con l’Atalanta ricorda una grande verità, anche di mercato

QUATTRO A ZERO – L’Inter non aveva bisogno di comprare dei titolari, perché i primi undici ce li aveva già dalla scorsa stagione. E forti, molto forti. L’hanno voluto ribadire per l’ennesima volta venerdì, con la stessa formazione del derby del 22 aprile valso la seconda stella. Stravincendo 4-0, contro l’Atalanta, come il 28 febbraio. Questo deve essere un punto di partenza per valutare anche il mercato: non c’era necessità di un acquisto di grido. A meno di una cessione. Cosa che, in controtendenza rispetto alla parte finale dell’era Suning, Oaktree non ha fatto. Anzi, ha blindato Lautaro Martinez col rinnovo. Non è partito nessuno: i cinque “ceduti” sono contratti scaduti o fine prestiti, quindi zero euro in cassa. Si è preferita la continuità, togliendo a Inzaghi e alla squadra ogni alibi. Della serie: avete vinto l’anno scorso? Confermatevi, che è la cosa più difficile. E l’Inter questo dovrà fare.

Inter, il voto al mercato è 6,5: i motivi

LA SPIEGAZIONE – Il giudizio sul mercato non può essere altissimo per un motivo: non si è completato l’attacco. Oggi, lunedì 2 settembre, ci sono in rosa ancora Joaquin Correa e addirittura Eddie Salcedo. Due giocatori che all’Inter non hanno futuro, ma nemmeno presente, e che bisognava piazzare in qualsiasi modo. Come ha fatto Cristiano Giuntoli con un’infinità di esuberi della Juventus, quasi tutti ceduti. All’Inter è mancato vendere loro due e comprare una quarta punta, una riserva conclamata, per rendere Marko Arnautovic la quinta. Ma per il resto, agli uomini mercato della società, non si può dire nulla: la rosa è molto forte. Perché Zielinski e Taremi sono stati presi con largo anticipo (e non sono dei comprimari), così come perché non è partito nessuno. Dal 15 settembre a parlare per l’Inter dovrà essere il campo, giudice supremo: perché, bisogna ricordarlo, le partite contano molto di più del mercato.

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