Editoriali

L’Inter ritrova una componente della seconda stella: la sfrutti. E completi

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L’Inter non ha avuto un’estate facile, ma quest’ultima settimana (di mercato e prima della sosta) può risistemare tante cose. E riportare la squadra di Inzaghi in una situazione più tranquilla.

IL POTERE DELLA VITTORIA – Il 2-0 di sabato sera dell’Inter contro il Lecce ha avuto un grande effetto: tranquillizzare l’ambiente. Le tante (e per certi versi giuste) critiche per quanto visto col Genoa nove giorni fa sono sparite, complice la convincente vittoria all’esordio al Meazza e il ritrovato entusiasmo. Un successo, peraltro, arrivato senza Lautaro Martinez: poter essere così impattanti anche senza capitano e miglior realizzatore è un indicatore di come ci siano buone possibilità di reggere anche nella difficoltà, leggasi alla voce tanti (troppi) infortuni. Magari a patto di sistemare quello che manca dal mercato. Ma, rimanendo su sabato, ciò che l’Inter ha di nuovo mostrato è una caratteristica che è stata determinante per apporre sul petto la seconda stella: la fame.

L’Inter dà una risposta a chi pensava alla pancia piena

LA REPLICA – Si diceva: aver vinto il campionato ha tolto stimoli al gruppo di Simone Inzaghi, che peraltro non ha inserito nessun nuovo acquisto nell’undici base. Soprattutto dopo il pareggio col Genoa, per l’atteggiamento supponente e troppo sicuro poi sfociato negli errori sui due gol subiti. Ma Inter-Lecce ha immediatamente capovolto le indicazioni: non è così. L’Inter ha ancora fame, che dovrà essere alimentata da ulteriori risultati e dalla volontà di stare davanti agli avversari storici. Il Milan come l’anno scorso, già staccato in classifica, ma anche la Juventus che stasera potrebbe essere prima da sola se dovesse vincere a Verona. Per non parlare del Napoli dell’ex Antonio Conte. Questa dovrà essere la fiamma che dovrà accompagnare il gruppo dell’Inter per tutta la stagione, perché senza fame non si vince. E senza rabbia agonistica, che in certi momenti dovrà fare la differenza.

Il mercato chiuda il cerchio della competitività

L’ALTRA FACCIA – C’è un secondo discorso da fare, con una parola chiave data da Oaktree nel discorso del suo insediamento: la competitività. Il fondo americano, quando ha rilevato l’Inter da Suning perché Steven Zhang non era riuscito a rendere il prestito, l’aveva citata più volte anche per tranquillizzare un ambiente in subbuglio. Ora è il momento di confermarlo. L’arrivo di Tomas Palacios, che sta svolgendo le visite mediche, completa la difesa per un qualcosa che avevano chiesto a gran voce sia Inzaghi sia Alessandro Bastoni. Ora sia la volta dell’attacco, trovando una sistemazione a Joaquin Correa ed Eddie Salcedo per inserire in rosa una quinta punta (di riserva, conclamata). Così anche le parole di Mehdi Taremi sulla necessità di fare di più avranno un seguito. E l’Inter, con qualche innesto in più, avrà rinnovate ambizioni per certificare la fame di vincere in ogni competizione.

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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