La prima maglia dell’Inter non si tocca! Basta sperimentazioni
Nel mercoledì appena concluso sono spuntate le prime immagini di quella che sembrerebbe essere la prima maglia dell’Inter per la prossima stagione. Un qualcosa che – se confermato – sarebbe un insulto alla storia del club.
È UNO SCHERZO, VERO? – L’indiscrezione, riportata dal sito specializzato Footy Headlines, ha già fatto sobbalzare diversi tifosi. E il motivo è evidente: la prima maglia dell’Inter per il 2024-2025 non sarebbe più a strisce nere e azzurre. Ma diventerebbe un’accozzaglia di righe senza senso, che non vogliono dire nulla. E che soprattutto non rappresentano l’Inter. Non rappresentano la sua storia, non rappresentano il suo blasone, non rappresentano la società e – vedendo le reazioni – non rappresentano nemmeno i tifosi. Sarebbe l’ennesimo maldestro tentativo dello sponsor tecnico Nike di stravolgere l’identità del club, un qualcosa di folle e insensato. E che bisogna combattere, perché a tutto c’è un limite e una maglia del genere sarebbe come sputare sul valore dell’Inter.
ESAGERAZIONI – Nike è sponsor tecnico dell’Inter dalla stagione 1998-1999, quando subentrò a Umbro grazie anche a Ronaldo. Un accordo rinnovato negli scorsi mesi con una scadenza lunghissima, fino al 30 giugno 2031. Che rende i nerazzurri una delle società più longeve con lo storico marchio americano, nato nel 1971. Che però negli anni non è che abbia sempre rispettato il club, viste le bizzarre innovazioni tentate sulla prima maglia dell’Inter. Quella storica, dalla quale non si può mai derogare. Dalle squame del 2010-2011, peraltro l’anno dopo il Triplete, alle divise grigio-celesti fino al gessato del 2014-2015. Col “codice a barre” del 2017-2018 e le righe “a zig-zag” del 2020-2021 come altre maglie particolari che non erano proprio “dell’Inter” ma piuttosto “di Nike”. Ma se non altro c’era un tocco di tradizione: le strisce, seppur rivisitate. Che qui sparirebbero del tutto. Cancellando in un colpo solo una storia iniziata nel 1908.
BASTA COSÌ – C’è chi dice: è presto, stiamo parlando della prossima stagione, c’è tempo. Non proprio: chi conosce come funziona il discorso maglie sa che i modelli vengono definiti circa un anno prima. Perciò gennaio è addirittura tardi, si spera non troppo. Un esperimento del genere può andare bene sulla terza maglia, dove ogni innovazione fa meno scalpore. Anche se negli anni pure lì si è andati ben oltre il buon gusto, vedi l’oscena divisa verde-celeste del 2016-2017. Per non parlare della seconda maglia 2012-2013, addirittura rossa: colori che non sono certo identitari dell’Inter, ma del Milan. La speranza è che quanto apparso nelle ultime ore sia solo una bozza, o che si capisca che si sta eccedendo e arrivi un cambio in corsa. Perché dal 1908 uno dei simboli dell’Inter è avere una maglia nera e azzurra, con strisce (quasi sempre) verticali. E la storia non va toccata. Punto.