Il noto giornalista di fede nerazzurra Fabrizio Biasin ha parlato in esclusiva a Inter-News.it. Tra i temi affrontati la sfida contro l’Arsenal di questa sera, la gestione della squadra da parte di Simone Inzaghi e le critiche a lui riservate dai tifosi. Poi uno sguardo agli obiettivi e alle possibilità dei nerazzurri nelle varie competizioni.
Biasin, non pensi che l’Inter dovrebbe spingere, oltre che in campionato, anche in Champions League per riuscire ad arrivare agli ottavi di finale?
Io non dico che l’Inter non debba mettercela tutta in Champions League, anzi. Penso che anche stasera, contro l’Arsenal, debba fare il possibile per portare a casa i tre punti. Quello che dico io è che arrivare nei primi otto posti in Europa non dev’essere un’ossessione. Perché, per com’è formulata la Champions League quest’anno, per farlo il rischio di perdere punti in campionato è molto elevato. Ci sono squadre come la nostra che hanno la necessità e il dovere, secondo me, di fare qualche calcolo. La formula della nuova Champions League ti permette di farlo. Ovviamente si scende in campo stasera per provare a vincere. Non dovesse arrivare la vittoria non è una grande tragedia. Questo, però, significherebbe dover trovare un successo domenica contro il Napoli, altrimenti il ‘piano ideale’ non avrebbe alcun senso.
Quindi sei d’accordo con la gestione delle energie da parte di Inzaghi, che prevede un turnover stasera piuttosto che contro il Napoli? E che formazione titolare di aspetti?
La formazione di Inter-Arsenal è fatta. È quella che abbiamo visto ieri nella rifinitura, poi confermata oggi. Si gioca con una squadra piena di alternative perché saranno fuori dal campo, almeno inizialmente, Bastoni, Dimarco, Barella, Mkhitaryan, Thuram. Un sacco di giocatori piuttosto forti. Si rivedrà Calhanoglu dal primo minuto, dopo quattro partite. Sappiamo che l’Inter col turco ha una proporzione che senza, invece, smarrisce per evidenti motivi. L’undici sarà: Sommer; Pavard, De Vrij, Bisseck; Dumfries, Frattesi, Calhanoglu, Zielinski, Darmian; Taremi, Lautaro Martinez. Per qualcuno questa formazione è sperimentale. Io penso che, in realtà, qualunque formazione scenda in campo deve avere la capacità di affrontare qualunque gara a un certo tipo di livello. Mi aspetto una grande partita anche stasera.
L’anno scorso elementi come Bisseck e Frattesi hanno contribuito molto a partita in corso. Quest’anno gli si chiede un lavoro diverso, sui novanti minuti e in partite importanti come quelle di Champions League. Biasin, che prestazione ti aspetti da loro stasera e che stagione, in linea generale?
Per tutta l’estate abbiamo sempre detto che la grande forza dell’Inter era la capacità di avere undici titolari e undici alternative vicine, se non vicinissime, ai titolari. Questa cosa adesso non l’abbiamo vista in tutti i ruoli ed è una mancanza che va messa a posto. Continuo a pensare che le alternative siano molto forti, ma lo devono dimostrare. Non solo entrando in campo a partita in corso ma anche dall’inizio. Inzaghi deve assolutamente potersi fidare di questi giocatori, altrimenti in fondo alle competizioni non ci si arriva. Secondo me fa bene a perseverare. Tocca a questi giocatori dimostrare di aver compreso che a un certo livello bisogna riuscire a crescere. Bisseck, da questo punto di vista, è un esempio molto chiaro di giocatore. Quest’anno sta dando meno rispetto al suo potenziale, che però è importante.
Critiche a Inzaghi sulla mancanza del bel gioco quest’anno. Biasin, non pensi che sia contraddittorio giudicare negativamente l’allenatore che ti ha portato ad avere aspettative più alte sull’Inter?
L’errore base è confrontare stagioni diverse. L’anno scorso l’Inter è stata praticamente perfetta in campionato. L’idea che questa squadra possa e debba ripetersi alla stessa maniera piace a tutti quanti, ma non è scontata anche se i giocatori sono gli stessi. Bisogna abituarsi al fatto anche se vinci tutte le partite troverai sempre qualcuno pronto a giudicarti e a pensare che tu non sia in grado di gestire il gruppo. Per fortuna Inzaghi, al quarto anno di Inter, è ormai abbastanza scafato per lasciarsi scivolare di dosso un certo tipo di chiacchiere e critiche assolutamente senza senso. Inzaghi sa andare avanti per la sua strada, che passa dai risultati. In questo momento l’Inter è al secondo posto in campionato ed è anche abbastanza ben messa in Champions League. Ma Inzaghi sa perfettamente che al primo pareggio torneranno a rompergli le scatole, lo fanno addirittura con le vittorie.
Biasin, secondo te se fosse tornato Antonio Conte l’Inter avrebbe raggiunto gli stessi risultati? Quest’anno, con un Conte in meno per il Napoli e uno in più per l’Inter e con un Inzaghi in meno per i nerazzurri, a che campionato avremmo assistito?
Io non riesco ad immaginare quello che sarebbe stato perché non ho la sfera di cristallo e fare un certo tipo ragionamenti significa avere l’arroganza di presupporre tante cose. Però posso dire di aver visto quello che è successo all’Inter senza Conte. Ci sono state anche stagioni complicate ma nel frattempo hai anche portato a casa sei trofei e una finale di Champions League. Inoltre, il primo a non crede che questa cosa fosse possibile è stato proprio Conte, che ha scelto di scendere dalla barca perché presupponeva che quel gruppo non potesse raggiungere più determinati risultati. Cosa che invece poi è stata smentita dal campo. Magari ce ne accorgeremo tra vent’anni, ma questa è una delle fasi della storia dell’Inter più belle in assoluto. Per capacità di portare i tifosi allo stadio, di essere tutti uniti intorno a un gruppo, di portare risultati e bellezza di gioco in campo.
Quali sono le tue aspettative su questa stagione e su tutte le competizioni a cui partecipa l’Inter?
Ovviamente bisogna vincere tutto (ride, ndr). In realtà bisogna provare a fare strada in tutte le competizioni perché questo è un gruppo che ha la possibilità di far bene ovunque, senza essere arroganti. Io non capisco quelli che dicono: “Bisogna vincere la Champions League”. Bisogna avere, però, l’ambizione di poter arrivarci in fondo. Ovviamente, se si tratta di mettere delle priorità, penso che ancora adesso sia lo scudetto, pensandoci logicamente. Perché a livello di Champions League ci sono dei gruppi squadra che hanno molte più possibilità e giocatori di un certo peso.
Biasin, cosa deve fare l’Inter per dire: “È stata una stagione positiva”?
Secondo me l’Inter può fare il suo bel percorso in Europa e sono sicuro che non snobberà questa competizione. Ma deve soprattutto provare a confermare il suo scudetto. L’Inter è una squadra ancora molto forte ma è stata confermata quella dell’anno scorso con solo due o tre inserimenti importanti. Dalle altre parti, invece, c’è chi ha investito 100-150 milioni di euro. Quindi è evidente che sarà molto più difficile rispetto all’anno scorso. Sulla Supercoppa Italia vedremo a gennaio, sono quattro squadre tutte piuttosto ambiziose. La Coppa Italia e il Mondiale per Club si vedrà.
Si ringrazia Fabrizio Biasin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Romina Sorbelli) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
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