ESCLUSIVA IN – Fontana: «Inter, su Onana aspetterei: ci sono differenze! Io e Toldo…»
Alberto “Jimmy” Fontana, ex portiere dell’Inter tra il 2001 e il 2005, ha parlato in esclusiva a Inter-News.it. Tra i temi discussi l’esclusione di André Onana dal Camerun e il futuro di Samir Handanovic, con un tuffo nel passato tra il 2004 e lo scandalo “Calciopoli” con la Juventus. Poi un consiglio riguardo due giovani in particolare.
Onana escluso dal Camerun, il suo Mondiale si è concluso anticipatamente. Cosa ne pensi?
Da fuori sapere esattamente quello che è successo è difficile, sicuramente credo che sia un peccato non partecipare al Mondiale. Però giudicare da fuori in maniera netta è sempre difficile. Il campionato italiano è molto diverso da quello olandese e prima di essere giudicati in maniera definitiva devi aver giocato almeno trenta partite. In Olanda due o tre squadre spesso giocano partite troppo facili, quindi puoi essere portato ad avere uno stile di gioco un po’ più “estremizzato”. Io sono dell’idea che questo per lui sia un grande esame e al termine della stagione si potrà esprimere un parere più preciso.
In carriera ti mai capitato di trovare un allenatore che ti chiedesse di modificare il tuo stile di gioco?
Credo che sia normale che un allenatore cerchi di pretendere dai propri giocatori determinate cose. Com’è normale che un giocatore debba mettersi a disposizione del suo allenatore.
Handanovic oggi secondo dell’Inter, rinnoveresti il suo contratto?
Premesso che Handanovic è stato ed è un portiere incredibile. Sono sempre stato un suo ammiratore e non cambio solo perché adesso non gioca. Per valutare Onana ci vogliono 30-35 partite perché c’è troppa differenza fra il campionato da cui viene il nostro, un abisso. In base a questo l’allenatore e la società prenderanno una decisione. Si tende a esaltare troppo anche un rinvio.
Facciamo un passo indietro: ottobre 2004. Roberto Mancini decide di schierare te e mandare in panchina Francesco Toldo, cosa ricordi di quel periodo?
In Italia si giocano talmente così tante partite che anche un titolare come Francesco (Toldo, ndr) può avere un momento non al 100%, magari anche per un problema fisico. Sono sempre stato molto grato all’Inter, in particolare a Massimo Moratti e a Giacinto Facchetti perché Francesco era oggettivamente più bravo oltre che il titolare, però quando toccava a me non scattava il panico: “Oddio non c’è Francesco, ora cosa succede?”. Visto che aveva una certa età, è stata una grande gratificazione. Ho vissuto anche il rapporto con il “nuovo ruolo” in maniera molto serena. Se senti che non c’è fiducia è difficile, se senti che non giochi e c’è fiducia diventa tutto più facile.
C’è un giovane portiere che consiglieresti per il futuro o qualcuno che ti sta piacendo al Mondiale?
Marco Carnesecchi e Guglielmo Vicario. Non fanno il Mondiale, ma se fossi una big italiana invece di guardare la Coppa del Mondo sceglierei uno dei due senza grossi dubbi. Sono abituati alle pressioni del nostro calcio a differenza di portieri che vengono da fuori. In passato ci sono stati degli ottimi portieri stranieri che in Italia hanno avuto delle difficoltà incredibili, come Edwin van der Sar e Marteen Stekelenburg.
Sedici anni dopo “Calciopoli” si parla di un altro scandalo. Cosa ne pensi della situazione attuale della Juventus?
Bisogna far passare del tempo e capire cosa è successo. La prima volta nel 2004 si percepiva un po’ di “sudditanza” nei confronti delle grandi squadre. Qualcuno da dentro era consapevole che purtroppo c’era qualcosa che non andava. Quello che poi è saltato fuori della Juventus è stato qualcosa di molto più grande e inaspettato.
Si ringrazia Alberto Fontana per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Davide Conzales) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.