Carlo Muraro, ex grande ala dell’Inter vincitore dello Scudetto 1979-80, ha parlato in esclusiva su Inter-News.it. Diversi temi toccati: dal post Bologna, fino a Lautaro Martinez e alle polemiche del Var. Di seguito l’intervista integrale
Muraro, l’Inter ha pareggiato 2-2 col Bologna facendosi rimontare. Squadra già sicura della vittoria e troppo presuntuosa?
Bisogna giocarsele le partite e meritarle di vincere. C’è un po’ di tutto, quando l’Inter sembrava padrona del campo – e lo era perché poteva fare benissimo il terzo gol – rimette il Bologna in partita con l’ingenuità del nostro capitano ridando morale ai felsinei e credendo di poter recuperare il risultato. Ci sono anche altri errori di interpretazione della squadra, una squadra che vince in casa non può prendere gol di contropiede. Joshua Zirkzee ha fatto un gol bellissimo, ma la difesa e il portiere hanno sbagliato, troppo spazio e non si può prendere gol sul proprio palo. Difficile poi recuperare la partita, anche con i cambi Simone Inzaghi non è riuscita a riprenderla. Non è stato facile trovare e creare occasioni.
Appunto, Inzaghi: poteva fare di più dalla panchina. Magari cambiare sistema e non effettuare i soliti cambi quasi pre-ordinati?
Quando l’allenatore fa i cambi è convinto di quello che fa. Sono d’accordo, Inzaghi poteva anche cambiare sistema di gioco, magari mettendo Alexis Sanchez trequartista dietro alle due punte e dando maggiore imprevedibilità alla squadra. Ma sono solo supposizioni e parole.
Milan capolista tra tante polemiche. Clamoroso il gol di braccio convalidato a Christian Pulisic nella partita col Genoa. Muraro, che ne pensa?
Il Var delle volte sbaglia, non so l’interpretazione definitiva degli arbitri del Var. Secondo me deve decidere l’arbitro, il suo errore è stato anche quello di non andare al monitor, avrebbe dovuto vedere personalmente l’episodio. Non capisco, il Var deve dare chiarezza, ma è un grande problema se neanche la tecnologia non riesce a darla.
Inizio di stagione esaltante di Lautaro Martinez con 10 gol. Il Toro come Giuseppe Meazza e Antonio Angelillo, gli unici tre giocatori della storia dell’Inter ad aver raggiunto la doppia cifra dopo otto giornate di campionato
L’Inter è una squadra che crea molte occasioni e se gli attaccanti sono in giornata riescono a tramutarle in gol. Poi Lautaro Martinez è un fuoriclasse, segna di testa, di destro, di sinistra. Poi c’è stato anche un paradosso, col Benfica ha tirato tantissime volte in porta, ma non ha trovato gol. Controsenso di quanto successo tre giorni prima a Salerno. È una delle punte che sbaglia meno in Italia e anche nel mondo, mi auguro possa continuare così.
Muraro, si rivede un po’ in lui o somiglia a qualche altro grande suo ex compagno?
Guarda, quando vedo giocare Lautaro Martinez mi ricorda sempre Roberto Boninsegna. Ha delle caratteristiche simili: baricentro basso, bravi tutti e due nell’amministrare la palla con i due piedi, hanno tempismo, qualità. Due grandissimi goleador.
Che ci può dire sull’impatto di Marcus Thuram all’Inter? Giocatore diverso da Romelu Lukaku
Thuram l’ho visto giocare spesso in Germania, mi è sempre sembrato un buon giocatore. Quando entra in velocità e ha spazio è quasi immarcabile. Spende tante energie per la squadra, è apprezzabile per quello che ha fatto e sicuramente potrà ancora migliorare. Rispetto a Lukaku giocatore totalmente diverso. Il belga fenomenale quando aveva le spalle girate e si portava a spasso la difesa avversaria, Thuram invece è più veloce negli spazi e ama correre di più con la palla. Creano spazi in modo diverso.
Che bilancio dà a queste prime otto giornate di campionato sulle rivali dell’Inter?
Il Napoli, cercare di rivincere il campionato non è mai facile. Inoltre, è cambiato l’allenatore, Rudi Garcia ha metodi e filosofia di calcio diverse da Luciano Spalletti. Quindi cambiano tante cose, resta sempre una grande squadra, ma deve ritrovare la stessa cattiveria. In campo ci vanno i giocatori. Milan con poco fa tanti risultati, ad oggi prima senza fare un grande gioco. La Juventus ha più tempo per preparare le partite non avendo coppe.
Luciano Spalletti, Muraro, l’uomo giusto per l’Italia?
Spalletti l’uomo giusto sempre. Uno che si aggiorna, sa reggere le pressioni, l’ideale per la Nazionale.
Muraro, il Jair bianco, lei è stato determinante nello scudetto 1979/80 con Eugenio Bersellini. Un’Inter tutta italiana. Il ricordo più bello di quella stagione?
Quando vinci i ricordi sono tutti belli, ricordo che alla prima giornata eravamo già primi perché tutti gli altri avevano pareggiato. Ci siamo presi grandi soddisfazioni e abbiamo vinto con merito. Rosa tutta italiana e undici cresciuti nel settore giovanile, questa era un’anomalia.
Si ringrazia Carlo Muraro per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
Marco Baroni deve fare i conti con qualche assenza di troppo in allenamento. A due…
Manca sempre meno a Lazio-Inter e Simone Inzaghi mette a punto la sua probabile formazione.…
Inter-Atalanta si candida a essere la sfida più interessante del 2025 calcistico italiano, partendo da…
Sul palco della fondazione 'Costruiamo il Futuro', insieme a Giuseppe Marotta, c'è anche Riccardo Ferri.…
Piovono premi per Giuseppe Marotta. Dopo quello ricevuto dall'AIAC, il Presidente dell'Inter ottiene un altro…
L'Atalanta trova le decima vittoria consecutiva in campionato. Ma battere il Cagliari non risulta semplice.…