Antonio Paganin, all’Inter dal 1990 al 1995, ha parlato in esclusiva su Inter-News.it. Con l’ex giocatore, oggi opinionista sportivo, abbiamo trattato diversi temi: dalla stagione della squadra di Inzaghi fino a Buchanan, Bisseck e alla Champions League.
Paganin, l’Inter si ritrova prima in classifica e chiuderà col titolo simbolico di campione d’inverno. Come se lo spiega?
La cosa che più ha cambiato è stata la finale di Champions League. Nella quale hanno raccolto un’autostima, che nello sport fa tutta la differenza del mondo che sia tennis, che sia calcio, che sia tamburello. Quando tu vivi una striscia così lunga di risultati positivi contro squadre di livello e affrontando una finale di così grande prestigio, è chiaro che la tua consapevolezza di essere più forte di prima si manifesta. Forse sembra un paradosso, ma l’uscita di cinque big in estate come Onana, Skriniar, Lukaku, Dzeko e Brozovic, ha responsabilizzato e fatto crescere i più giovani, che poi ha coinciso con l’esplosione dei big.
Paganin, si aspettava una prima parte di stagione così dell’Inter?
Così sinceramente no, perché c’erano grandi dubbi su come sarebbero stati rimpiazzati i giocatori che sono usciti. Nessuno pensava, nemmeno nei migliori sogni, che Thuram avesse la possibilità di fare quello che ha fatto. Nessuno pensava che Sommer potesse sostituire così bene Onana. L’adattamento dei ragazzi che sono arrivati, Frattesi e altri, ha permesso di far esplodere la componente Inter. Però indipendentemente da tutto e anche della guida tecnica, che sta facendo un lavoro grandissimo, nessuno mi toglie dalla testa che la dirigenza è il vero asso nella manica dell’Inter.
Venerdì 29 dicembre l’ultima partita del 2023 contro il Genoa. Paganin, è un ostacolo insidioso, visto il rendimento con le big?
Da non sottovalutare sì, ma che possa diventare un ostacolo per questa Inter direi di no. Poi il calcio è pronto a smentirci. Ma vedendo quello che ha fatto in questa stagione, lasciando per strada solo sette punti, faccio un po’ fatica a pensare a un Genoa che possa superare l’Inter. Ci deve essere la tempesta perfetta: un’Inter meno brillante e un Genoa che faccia la partita della vita.
Marko Arnautovic vice Lautaro Martinez nelle ultime gare. Paganin, che ne pensa?
Non è facile, perché quando ti trovi a essere la prima scelta di un fuoriclasse come Lautaro Martinez, la responsabilità aumenta. Mi è piaciuto che si è calato nella parte giusta del giocatore che deve rappresentare un rincalzo di lusso. Quando è stato chiamato ha sempre fatto bene. Sa che si trova nella squadra più forte del campionato e ha la grande chance di poter scalare l’Europa a quell’età lì, dove non è mai facile.
Yann Bisseck invece?
Lo conoscevo già. Ma spesso succede che quando giochi in una big i margini di errore diventano sottilissimi. Lui ha saputo fare la differenza quando è stato chiamato in causa. Sotto gli occhi la grandissima partita fatta con l’Udinese, partita non banale, perché i friulani sono una squadra molto fisica. Dimostrazione di come la dirigenza sia il vero asso nella manica dell’Inter. Una dirigenza capace di lavorare in una situazione molto risicata e con pochi margini di manovra.
Paganin, lo conosce Tajon Buchanan?
L’ho visto alcune volte. Buchanan che ha tutte le carte in regola per poter giocare all’Inter. Chi lo sta prendendo è sicuro al 100% che possa fare bene. Perisic? Per caratteristiche può avere qualche movenza, ma ricordiamoci cosa è stato Perisic. Il croato aveva una capacità di strappare come pochi. Buchanan è un ragazzo che viene dal Bruges e si ritroverà in una squadra come l’Inter, che è prima in classifica e agli ottavi di Champions League. Un altro mondo. Aspettiamo un po’.
Paganin, in campionato sarà testa a testa fino alla fine con tra Inter e Juventus, oppure ci sarà rientro di una terza squadra?
Penso che il Milan sia l’unica squadra che può rientrare. Rispetto alle altre ha capacità sia tecniche che di ambiente per impensierire la coppia di testa. La Roma vive al momento grandissime difficoltà interne, non ne parliamo del Napoli, la Lazio è fortemente staccata, l’Atalanta è piena di alti e bassi. Il Milan a oggi mi sembra l’unica che può rientrare nella corsa per storia, blasone e capacità.
Agli ottavi di finale di Champions League, ci sarà Inter-Atletico Madrid.
Si affronteranno due squadre con due filosofie calcistiche totalmente diverse. L’Atletico Madrid è più portata alla battaglia sportiva, una squadra fisica, che ha costruito le sue fortune sul DNA datogli dal suo allenatore. L’Inter invece è più portata a giocare, ha avuto un assaggio di Spagna con la Real Sociedad, anche se è diversa dall’Atletico Madrid. Per come la vedo io è meglio trovare l’Atletico Madrid che la Real Sociedad, perché i baschi ti palleggiano davanti, mentre con i colchoneros bisognerà un po’ fare a ‘cazzotti’. Ma l’Inter ha le armi per poter far male.
Si ringrazia Antonio Paganin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
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