Hakan Calhanoglu apre le marcature in Napoli-Inter (0-3) con un gol strepitoso (qui gli highlights della partita). Il turco si conferma il metronomo dei nerazzurri, ritrovando anche una splendida abitudine del passato.
TURCO DECISIVO – Hakan Calhanoglu non è l’MVP di Napoli-Inter solo perché in campo c’era anche Nicolò Barella. Che torna finalmente a giocare una partita al livello che gli appartiene, trovando pure la prima rete stagionale. Tuttavia il numero 20 non è da meno, dato che è una sua magia a scardinare una gara che rischiava di incartarsi. Un gol che appaga le voglie dei più fini esteti, un tiro in controbalzo dal limite che si infila in porta senza mai toccare terra. Eppure sarebbe riduttivo restringere alla rete del vantaggio la prestazione di Calhanoglu in Napoli-Inter. Che conferma in realtà molto di più.
PARTITA TOTALE – Ancora una volta Calhanoglu è il faro della manovra nerazzurra. È lui a a guidare i compagni, fungendo da centro di gravità sul terreno dello Stadio Diego Armando Maradona. Lo si può vedere banalmente osservando la mappa dei suoi tocchi in Napoli-Inter, presa da WhoScored:
Il numero 20 dell’Inter è il nerazzurro che si trova a gestire più palloni in tutta la partita (70, secondo il report della Lega Serie A). E lo fa con la solita qualità: 51 passaggi riusciti su 56 per il 91% di precisione. Di cui 28 in avanti e 11 sulla trequarti, dove però Barella fa meglio (33 e 16). E non dimentichiamo che stiamo assistendo anche alla versione più intensa di Calhanoglu, che chiude la gara con 12,03 km percorsi (secondo nell’Inter dopo Barella, secondo in assoluto in Napoli-Inter). In sintesi, una prestazione totale del turco, che come tutti i compagni si riprende velocemente dopo l’avvio incerto. E lo fa nel modo più (in)atteso.
BUONE ABITUDINI – Le qualità balistiche di Calhanoglu sono note ma comunque sottovalutate. E in questa stagione non si erano ancora viste, nonostante i 6 gol (prima di ieri) su calcio di rigore. Infatti il numero 20 dell’Inter non segnava su azione dallo scorso 3 maggio. In cui sfondò la porta del Verona con un tiro da fermo da oltre trenta metri (lo si può rivedere qui). E questo fondamentale non è affatto da sottovalutare, perché può rivelarsi cruciare. Una dote vitale per l’Inter di Simone Inzaghi quando si trova ad affrontare avversari che giocano bassi e bloccati. E nessuno è meglio di Calhanoglu in questo.
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