Le voci di mercato attorno a Calhanoglu creano un caso all’Inter. La questione però dipende anche se non soprattutto dal giocatore. Che deve tenere ben presente gli esempi dei grandi ex recenti.
COLPO DI MERCATO – Il caso Calhanoglu scuote il mondo Inter. All’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, arrivano voci di mercato sul centrocampista turco. Forse il più insospettabile visto il rapporto che ha sviluppato negli anni col mondo nerazzurro, a tutti i livelli. Anche su di lui però evidentemente possono far presa le sirene dei top club europei, tra possibilità di vittoria e stipendi aumentati. Ma c’è un fattore ulteriore da mettere sul piatto. Ed è ben rappresentato dagli esempi degli ultimi grandi ex.
ESEMPI FRESCHI – I nomi principali sono due, Skriniar e Lukaku. Non sono gli unici, ma i più significativi. Entrambi si sono fatti attrarre, concupire da sirene lontane che gli parlavano di top team, palcoscenici di massimo livello e stipendi faraonici. Mondi fatati in cui le loro carriere avrebbero preso il volo. Per entrambi invece lo scontro con la realtà è stato quasi brutale. Il contesto tecnico per un calciatore è importante. Come è importante l’ambiente, il rapporto con la squadra e col pubblico. Lo status che si riesce a formare negli anni. E che non si trasla per magia. Sia Lukaku che Skriniar ci hanno rinunciato, dando la priorità ad altro. Cancellando anni di lavoro e sudore. Ed entrambi oggi fanno i conti con una parabola sportiva improvvisamente in discesa. Proprio quando pensavano di poter invece salire di un gradino. Una perdita di status notevole, dalla quale non si torna indietro. Tutte situazioni che Calhanoglu ha visto e vissuto coi suoi occhi.
QUESTIONE AMBIENTALE – Il turco infatti ha giocato con entrambi. Ha visto Skriniar diventare capitano dell’Inter e Lukaku tornare alla ricerca di un sé stesso che aveva smarrito. Ha visto quanto può cambiare un calciatore senza il suo ambiente di riferimento come sostegno, come benzina. Calhanoglu da quando è arrivato all’Inter ha fatto un percorso di crescita. Che nell’ultimo anno ha visto lo step finale. Un passo avanti la cui molla è stata appunto il legame col pubblico dell’Inter, oltre ovviamente al contesto tattico costruito da Inzaghi. Un pubblico che lo ha messo al centro, ne ha fatto un simbolo, lo ha sostenuto ed esaltato. E se la tattica si può, in teoria, replicare o pure migliorare, l’altra questione resta unica e inimitabile. Vale la pena rinunciarci? E se sì quanto costerebbe? A ripensare alle dichiarazioni dello stesso Calhangolu in questa stagione il sospetto è che il peso non sarebbe indifferente. La scelta sta a lui. Gli elementi li ha tutti.
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