Hakan Calhanoglu dichiara di considerarsi meglio di Rodri, in un’intervista a “DAZN”. E i dati non smentiscono il numero 20 dell’Inter. Qui vediamo un confronto analitico, grazie al supporto di FootData.
NUOVA CONSAPEVOLEZZA – In queste ore fanno discutere alcune dichiarazioni di Hakan Calhanoglu in un’intervista con DAZN. Nello specifico, a creare scalpore è il passaggio in cui il numero 20 dell’Inter afferma di sentirsi il miglior regista del mondo. Davanti a colleghi del calibro di Rodri del Manchester City, Enzo Fernandez del Chelsea e Joshua Kimmich del Bayern Monaco. Un’affermazione apparentemente forte, ma che in realtà è intrisa di sana presunzione. O meglio, di grande auto-consapevolezza da parte di Calhanoglu. Che fino a pochi mesi fa non avrebbe avuto nulla da spartire coi registi sopra citati. In questo approfondimento non vogliamo soffermarci sulla veridicità della classifica stilata dal turco. Piuttosto l’obiettivo è evidenziare ancor di più la sua crescita in un ruolo completamente nuovo per lui.
NUMERI A CONFRONTO – Grazie ai dati forniti dal nostro partner FootData, siamo in grado di avere un confronto immediato tra la stagione di Calhanoglu e quella di Rodri nei rispettivi campionati nazionali (Serie A e Premier League):
Dalla prima tab (“Fase di possesso”) si vede come il numero 16 del Manchester City sia molto più coinvolto nel gioco dai compagni, rispetto al regista dell’Inter. Del resto, lo spagnolo mediamente tocca 40 palloni in più a partita rispetto a Calhanoglu (questi dati provengono da Sofascore). Tuttavia, analizzando la voce “Passaggi” dentro a “Statistiche”, si vede come i due siano ugualmente precisi: completano con successo il 93,7% dei passaggi tentati. E Calha è addirittura più preciso nei lanci lunghi: 86,2% contro 85,1%. Aprendo invece il grafico della fase offensiva, le parole del nerazzurro trovano conferma: segna molto di più (9 gol a 6), pur tirando meno in porta (6 contro 16). Tuttavia a sorprendere davvero è il confronto nella fase difensiva.
SORPRESA VERA – Come si può vedere dal grafico dei dati offensivi, Calhanoglu è molto più attivo nei contrasti. Anzi, ne compie decisamente di più: 1,22 a partita contro gli 0,09 di Rodri. E li vince quasi tutti: 0,98 contro 0,05. Ed è questo l’aspetto più importante da sottolineare. Una classifica analitica potrebbe restituire un podio dall’ordine invertito rispetto a quello stilato da Calhanoglu, con Rodri a sopravanzarlo sul gradino più alto. Ma il solo fatto che il turco possa inserirsi in questa classifica, e che abbia numeri già così solidi in fase difensiva, aspetto del gioco che ignorava quasi volontariamente fino a poche stagioni fa, è sufficiente a convalidare lo straordinario lavoro fatto assieme a Simone Inzaghi.
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