Caso Dimarco, la Curva Sud non ritratta: vergogna oltre le minacce!
Il caso Federico Dimarco sta facendo il giro dei social: le minacce nei confronti del calciatore non sono passate inosservate e come se non bastasse ad aggiungere ulteriore carico ci ha pensato la Curva Sud (vedi articolo). Il comunicato non solo non ritratta, ma passa anche al contrattacco.
COMUNICATO CURVA SUD − Per spiegare quello che è accaduto e sta accadendo in quel di Milano con Federico Dimarco non bastano certamente poche righe. Innanzitutto, si può cominciare facendo un passo indietro, partendo dal comunicato ufficiale della Curva Sud. Banditi.CurvaSudMilano ha scritto, infatti, tramite i propri canali social: «Da martedì sera tiene banco il caso Dimarco. Capiamo e condividiamo la voglia di esultare e far festa. Nessuno si è mai sognato di vietare festeggiamenti e sfottò, ma in una città come Milano ci sono dei limiti che non vanno mai oltrepassati. Da una parte e dall’altra. Le Curve di Milano si impegnano da 40 anni a portare avanti un patto di non belligeranza. Un caso unico in Italia che permette di vivere nel rispetto, nella tranquillità e nella lealtà della nostra cittadina. Un conto sono i cori e gli striscioni di sfottò riferiti a giocatori e società “chi non salta è rossonero o interista va*****lo… ecc.”, tutt’altro discorso sono i cori di scherno verso una curva intera alla presenza della stessa (con un coro che la stessa Curva Nord non canta di proposito da mesi). Apprezziamo le scuse del giocatore Dimarco, comprendendo che a volte l’adrenalina e l’euforia possano giocare brutti scherzi, e ci auguriamo in futuro di non assistere più a scene simili, da ambo le parti».
Inter, Dimarco sotto assedio dei tifosi milanisti: il comunicato amplifica la vergogna
VERGNOGNA − La Curva Sud, quindi, non solamente non ha ritrattato. Ma ha anzi provato a giustificare un comportamento che mai dovrebbe essere preso in considerazione. Anche perché da parte dei giocatori rossoneri, in occasione della vittoria dello scudetto della scorsa stagione, è stato fatto di molto peggio. E l’Inter ha ristabilito un ordine morale giocando sul campo e ottenendo vittorie. È una vergogna pensare di dover mettere una vittima nelle condizioni di scusarsi. Così come avallare determinate parole e determinate minacce, perché solo così possono essere chiamate. Non si può perciò far altro che esprimere vicinanza a Federico Dimarco.