Frattesi sempre più al centro dell’Inter: una frase calza a pennello!
Davide Frattesi sta dimostrando alla sua Inter tutte le qualità tecniche e mentali già espresse quando indossava la maglia del Sassuolo. Con il goal di ieri contro il Frosinone, il centrocampista ha raggiunto la quota delle 8 reti stagionali.
AL POSTO GIUSTO – Se si dovesse descrivere il calciatore dell’Inter Davide Frattesi con un’espressione simbolica, quella che gli calzerebbe più a pennello sarebbe sicuramente la frase “essere al posto giusto nel momento giusto“. Nella sfida di sabato sera contro il Frosinone, conclusasi con il punteggio di 5-0 a favore dei nerazzurri, l’ex Sassuolo ha dato nuovamente prova della sua capacità di interpretare in maniera ideale tale funzione, facendosi trovare nella posizione giusta per siglare la rete dell’1-0 al 19′. Come già accaduto in altre occasioni, si pensi al 2-1 siglato contro il Verona o contro l’Udinese, il centrocampista nerazzurro ha saputo smarcarsi con destrezza rispetto alla marcatura avversaria per arrivare a insaccare in maniera poco ortodossa, ma efficace, la rete del vantaggio interista.
Frattesi ancora decisivo: l’Inter se lo coccola
LA POSIZIONE – Frattesi ha disputato una partita fatta di attenzione e propositività, abbinando la disponibilità in fase difensiva alla predisposizione a offendere laddove possibile. La sua capacità di individuare i pertugi giusti nei quali inserirsi per innescare azioni pericolose è resa evidente dalla sua lettura dello spazio in occasione della rete del 2-0 di Marko Arnautović. In quell’occasione, è grazie alla sua abilità di individuare la posizione giusta per ricevere il passaggio di Nicolò Barella che l’Inter è riuscita a siglare il goal del doppio vantaggio messo a segno dall’austriaco.
COSA RICHIEDERE – È giusto comprendere in maniera chiara ciò che Frattesi può essere in grado di offrire, in questo momento, alla compagine nerazzurra. Ripiegamenti difensivi, inclinazione all’inserimento negli spazi, cattiveria agonistica, sono questi i punti di forza che l’italiano dimostra costantemente in partita, a prescindere dallo spessore dell’avversario affrontato. L’idea di chiedergli di adempiere il lavoro svolto da Barella nella fase di creazione dell’azione offensiva, così come quella di attribuirgli una funzione di sotto-punta alla Mkhitaryan, costituiscono due modalità sbagliate con cui leggere la figura del Nazionale italiano nel contesto del centrocampo interista.