Frattesi mostra la sua versione ‘classica’ in Monza-Inter
Davide Frattesi parte titolare in Monza-Inter (1-1), ma non riesce a incidere come con la maglia della Nazionale italiana. Una prestazione classica per il numero 16, che pecca in un aspetto.
SOTTO TONO – Simone Inzaghi risponde alle domande dei critici schierando Davide Frattesi dal 1′ in Monza-Inter. In parte per premiarlo dopo le ottime partite con l’Italia (2 gol contro Francia e Israele). Ma la sensazione è che il numero 16 sarebbe ugualmente partito titolare, preservando Nicolò Barella in vista dell’esordio in Champions League contro il Manchester City (mercoledì alle 21) e del successivo derby contro il Milan (posticipo di domenica sera). Tuttavia la prestazione di Frattesi in Monza-Inter non è ai livelli di quelle in azzurro. E la cosa non è affatto sorprendente, considerando il suo pregresso in nerazzurro.
ECCO LE RISPOSTE – I numeri di Frattesi in Monza-Inter mostrano la versione più classica del numero 16. Che a conti fatti è il più pericoloso in campo. Nessuno ha tirato più di lui ieri sera, sebbene siano appena 3 i tiri totali secondo il report della Lega Serie A. E già nel primo tempo è andato vicino al primo gol stagionale con l’Inter, sempre su assist dell’amico Federico Dimarco. Tuttavia la sua prestazione è classica anche per l’apporto alla costruzione. Che è molto inferiore alla norma. Al fischio finale, Frattesi esce dal campo con appena 36 palloni toccati e solo 19 passaggi conclusi (86% di precisione). E la mappa visiva dei suoi tocchi (presa da Whoscored) rende ancor più l’idea della sua insufficienza in costruzione:
Si può vedere chiaramente quanto Frattesi sia un fattore dalla trequarti avversaria in su, dove arriva la maggior parte dei suoi tocchi. Ma è tuttavia quasi impalpabile al di sotto della metà campo. Motivo per cui tutta la catena di destra non ha brillato come nelle occasioni precedenti. Non si può tuttavia dire nulla sull’impegno agonistico di Frattesi, che chiude la gara con 11,77 km percorsi, il valore più alto tra i nerazzurri. È tuttavia tempo di lavorare per trovare un equilibrio tra intensità e quantità, prima ancora che qualità.