Inter-Atalanta IN tre punti: Gasperini cambia, Inzaghi insegna
Buona la prima dell'anno solare per l'Inter, che dà l'ennesima lezione all'Atalanta. Aspettando il risultato Juventus-Milan
Inter-Atalanta 2-0 per iniziare al meglio il 2025 e raggiungere subito la prima finale stagionale. Inzaghi batte nuovamente Gasperini dando già appuntamento all’Epifania per la Supercoppa Italiana 2024. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la Semifinale di Supercoppa Italiana
RIAD – L’Inter di Simone Inzaghi prenota un’altra Finale di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. Superato agilmente l’ostacolo Atalanta di Gian Piero Gasperini, la squadra nerazzurra di Milano ora aspetta l’altra finalista guidata sicuramente da un ex centrocampista interista. Una tra la Juventus di Thiago Motta e il Milan della novità Sergio Conceicao sfiderà i Campioni d’Italia nel giorno dell’Epifania. Analizziamo Inter-Atalanta (2-0) di Supercoppa Italiana in tre punti.
Inzaghi contro Gasperini, sempre la stessa storia: pretattica a confronto
1. LEZIONE TATTICA – Il motivetto quando l’Inter di Inzaghi incontra l’Atalanta di Gasperini è sempre lo stesso. Almeno da sette partite a questa parte. L’Atalanta gioca – e anche bene – ma l’Inter lo fa meglio. E vince. Anzi, stravince. A Riad per la prima volta si vede un’Atalanta “diversa” dal solito. Merito delle rotazioni di Gasperini, che opta per una formazione rimaneggiata sia nei nomi sia nel ruoli. Non ci sono punti di riferimento in nessun reparto. E fino allo svantaggio mancano anche le stelle bergamasche più attese. Scelta che paga fino a un certo punto. Probabilmente, anche se non lo ammetterà mai, Gasperini punta(va) davvero sull’effetto sorpresa. E invece in Inter-Atalanta di Supercoppa Italiana arriva l’ennesima conferma: Inzaghi non fa pretattica e la pretattica non serve contro la sua Inter. Superiorità tattica ma anche mentale.
Inter molto produttiva ma non (abbastanza) realizzativa: simoneinzaghismo a metà
2. CALCIO SÌ, RETI NO – La prestazione interista è caratterizzata da ripartenze non veloci. Di più. Polemiche a parte, il 2-0 di Inter-Atalanta è un risultato strettissimo. La mole di occasioni da reti creata non è degna di appena due gol. La splendida doppietta di Denzel Dumfries serve più per evitare critiche che per il passaggio del turno in sé. La produzione offensiva dell’Inter continua a essere risicata nell’ultimo anno. Troppe occasioni create, pochissimi gol. Al di là degli errori quasi grotteschi del capitano Lautaro Martinez, che fa una buona partita ma solo lontano dai sedici metri, la squadra di Inzaghi oggi ha un problema serio con i gol stupidi. Quelli delle punte, per intenderci. Nulla da dire sulla solidità difensiva recuperata, anche grazie a un ritrovato Yann Sommer, e soprattutto alla qualità in mezzo al campo. La manovra interista è di altissimo livello. Costruzione dal basso, di prima, cambiando lato, in verticale e senza pause. L’Inter avanza rapidamente con pochi tocchi. Arriva anche facilmente al tiro ma… niente. Una gestione imperfetta del talento a disposizione. Inter dominante ma non (abbastanza) concreta: il 2-0 è sempre un bel risultato ma fosse stato 5-0 nessuno si sarebbe stupito. A parte Gasperini, forse.
Supercoppa Italiana non val bene un… turnover: Inter-Atalanta emblematica
3. ROTAZIONI DA RIPENSARE – Si è parlato tanto – anzi, troppo – delle scelte di Gasperini ma nemmeno poco di quelle di Inzaghi. La decisione di giocarsi la semifinale senza fare calcoli ha spiazzato più di un critico. Qualcuno si aspettava davvero che Inzaghi facesse rifiatare tre-quattro titolarissimi in vista dell’eventuale Finale di Supercoppa Italiana, in programma lunedì 6 gennaio. E invece a Riad si vede e si vedrà solo la miglior Inter possibile. Titolari contro l’Atalanta, titolari contro la vincente di Juventus-Milan. Al netto dei problemi fisici, che potrebbero tenere a riposo Marcus Thuram e non solo, l’Inter onora la competizione. Quello che succede in Serie A si conferma in Supercoppa Italiana. E lo stesso si ripeterà in Champions League a partire dal prossimo turno. Probabilmente anche in Coppa Italia, chissà. E ovviamente in occasione della Coppa del Mondo per Club negli Stati Uniti d’America. Inzaghi vuole vincere tutto. E per farlo punterà sempre sugli undici migliori. Il tempo dei calcoli è finito, ora le “riserve” devono essere brave a prendersi il posto da titolare alla prima (rara) occasione utile: il primo messaggio è rivolto agli attaccanti ma occhio a quello che succede dietro una volta svuotata l’infermeria.