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Inter-Lipsia IN tre punti: il piano di Inzaghi funziona ma all’opposto

La squadra nerazzurra avanza in Champions League con dati opposti a quelli che presenta in Serie A. Top-8 sempre più vicina

Inter-Lipsia vale momentaneamente la vetta in Champions League per la squadra di Inzaghi, aspettando il Liverpool di scena contro il Real Madrid. Situazione già ben più che ottimale, oggi. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la quinta giornata di UEFA Champions League

MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi continua a vincere di misura in UEFA Champions League e mantenere la porta inviolata dopo cinque giornate. Sconfitti anche i tedeschi del RasenBallsport Leipzig – ovvero il Lipsia – di Marco Rose, che rimangono a quota zero in classifica. Primo posto a quota 13 punti, anche se il Liverpool (12) in casa contro il Real Madrid (6) può ancora attuare il sorpasso. Qualificazione più vicina? Sicuramente sì ma il vero obiettivo dell’Inter resta la Top-8, magari proprio da capolista. Analizziamo Inter-Lipsia (1-0) di Champions League in tre punti.

Taremi guida l’Inter europea: Inzaghi paradossalmente senza attacco

1. ATTACCO SPUNTATO – Altro giro, altra corsa. E non cambia assolutamente nullla per Inzaghi. In Europa la formazione iniziale segue il modello “Mehdi Taremi più altri dieci”. L’attaccante iraniano, più che terza punta in rosa, è il primo titolare in Champions League. Ruolo scomodo quando le statistiche dicono che l’Inter in cinque partite ha segnato solo 7 reti, tra cui l’autogol di Castello Lukeba (Lipsia) e due rigori. Quelli di Hakan Calhanoglu (Arsenal) e proprio di Taremi (Stella Rossa di Belgrado). Attacco spuntato ma per fortuna funzionano – e alla grande – tutti gli altri reparti. Inzaghi in Europa non può contare sul ritrovato “esubero” Joaquin Correa, fuori dalla lista UEFA, e deve accontentarsi di far ruotare strategicamente le quattro punte a disposizione. Un gol ciascuno finora per Lautaro Martinez, Marcus Thuram, Marko Arnautovic e il già citato Taremi. Troppo poco per far paura agli squadroni che puntano alla fase finale. Nelle ultime tre giornate (Bayer Leverkusen, Sparta Praga e Monaco) ci si aspetta un cambio di marcia in attacco. L’Inter di Inzaghi domina il gioco e costruisce sempre tanto ma concretizza poco. Troppo poco.

Mehdi Taremi in Inter-Lipsia di UEFA Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Inter-Lipsia conferma il trend: oggi è la miglior difesa in Europa

2. DIFESA TOP – Al di là della poca freddezza sotto porta, il lavoro di sacrificio tattico fatto da Taremi non viene sfruttato dai compagni in attacco ma le buone notizie per Inzaghi arrivano dal centrocampo in giù. Rinunciare a Henrikh Mkhitaryan diventa possibile grazie a Piotr Zielinski, che si sta finalmente integrando alla perfezione negli schemi inzaghiani. Il centrocampista polacco brilla in Inter-Lipsia nel ruolo di mezzala sinistra. Lo stesso può dirsi per altri compagni considerati “riserve” per via del minutaggio più ridotto. Ad esempio in difesa, dove Stefan de Vrij non fa sentire l’assenza di Francesco Acerbi nel guidare il reparto. A ringraziare è Yann Sommer, che chiude la sua quinta partita consecutiva in Europa senza subire rete. Cinque su cinque. L’Inter di Inzaghi è l’unica squadra con la porta ancora inviolata in Champions League. Tanti meriti.

La squadra di Simone Inzaghi in Inter-Lipsia di UEFA Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Inter, come migliorare ancora? Attacco e difesa da registrare su più livelli

3. NUOVO EQUILIBRIO – La stagione nerazzurra continua con un canovaccio ben preciso. Si diverte in Italia, rischiando più del previsto, ma va dritta all’obiettivo in Europa. Dopo aver registrato la nuova squadra, pagando caro nelle prime uscite contro Genoa (2-2) e Monza (1-1), le uniche flessioni finora si notano negli scontri diretti. Un punto regalato al Napoli (1-1) più per paura che per mancanza di cattiveria, due persi contro la Juventus (4-4) per troppa superficialità. Senza dimenticare il Derby di Milano perso. E se il pareggio casa del Manchester City (0-0) fino a qualche giorno fa passava per “impresa”, ma in realtà stava già stretto all’Inter di Inzaghi, non è detto che non ci possa essere un ulteriore step di crescita. Una sconfitta, cinque pareggi e dodici vittorie nelle prime diciotto partite stagionali sono un buon bottino. Buono ma non buonissimo per chi punta a vincere tutto. I gol fatti sono 38 (31 in Serie A), quelli subiti 14 (tutti in campionato). Migliorabile. L’Inter di Inzaghi deve trovare un equilibrio per incidere ancora di più nel suo cammino. Segnare di più (anche) in Europa e subire di meno (anche) in Italia.

Andrea Turano

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