La stagione dell’Inter di Inzaghi sta vivendo troppi alti e bassi, questi ultimi soprattutto in difesa, dove è doverosa una riflessione… Buongiorno? Mica tanto! Le tre scelte “onerose” di calciomercato al momento non stanno dando frutti. Zero. E si crea una situazione paradossale
MILANO – Le prime dodici partite stagionali tra Serie A (9) e Champions League (3) significano che l’Inter è già arrivata a un quarto degli impegni già presenti in calendario. In attesa di debuttare in Coppa Italia a dicembre e ovviamente in Supercoppa Italiana a gennaio, Simone Inzaghi può dire di aver già utilizzato ventuno dei ventisei calciatori tesserati. In pratica poco più dell’80% dei nerazzurri disponibili. Un buon dato che stona, però, specificando proprio i nomi dei cinque calciatori inutilizzati finora. E i numeri non sono dalla sua parte. Visto che i gol fatti sono 26 (21 in Serie A e 5 in Champions League, ndr) ma quelli subiti addirittura 13. Tutti in campionato. Inter, tanto attacco e poca difesa? Le reti incassate sono più delle partite giocate! E sono già fin troppe. Cerchiamo di capire meglio la situazione “creatasi” all’Inter in questi mesi.
CALCIOMERCATO INTER – Gli ultimi tre acquisti onorosi dell’Inter sono anche gli unici tre acquisti onerosi dell’Inter nell’anno solare 2024. Nonché di tre dei cinque calciatori ancora mai scesi in campo in questa stagione. Si tratta del centrocampista canadese Tajon Buchanan, acquistato dal Club Brugge per 7.3 milioni di euro a gennaio. A seguire il portiere spagnolo Josep Martinez dal Genoa per 13.5 milioni più 1.5 di eventuali bonus, per un totale potenziale di 15 milioni, a luglio. Infine il difensore argentino Tomas Palacios dall’Independiente Rivadavia (via Club Atletico Talleres di Cordoba, ndr) per 6.5 milioni più 4.5 di eventuali bonus, per un totale potenziale di 11 milioni, ad agosto. Un investimento anticipato e due di completamento in prospettiva per un totale di oltre 27 milioni, che potrebbero diventare addirittura poco più di 33 negli anni avvenire. Operazioni lungimiranti che in futuro genereranno plusvalore in casa Inter?
ZERO PRESENZE – La cifra stanziata per questi tre acquisti è importante semplicemente perché si tratta dell’unica effettivamente stanziata per il calciomercato della Prima Squadra negli ultimi dodici mesi. Peccato che il trio formato da Josep Martinez, Palacios e Buchanan – per motivi diversi – non abbia ancora giocato nemmeno un minuto in stagione. Il classe ’98 spagnolo funge da dodicesimo alle spalle del numero uno Yann Sommer, che al momento sembra insostitubile. Il classe 2003 argentino, pur studiando da alter ego di Alessandro Bastoni nel ruolo di braccetto sinistro, è considerato ancora troppo acerbo per essere buttato nella mischia. Al contrario, il classe ’99 canadese è già un’opzione per Inzaghi tanto sulla fascia destra quanto su quella sinistra, soprattutto come alternativa a Federico Dimarco anziché come potenziale alter ego di Denzel Dumfries, ma il grave infortunio ne sta rallentando l’inserimento definitivo negli schemi.
ALTERNATIVE LOW COST – A quota zero presenze c’è anche il terzo portiere Raffaele Di Gennaro, ovviamente. E con lui il quarto – nonché esubero fuori rosa – Andrei Radu, che non è presente né in Lista Serie A né in Lista UEFA. Ed ecco che si può sviluppare la prima riflessione. Risparmiando questi circa 30 milioni, l’Inter come avrebbe potuto migliorare la rosa di Inzaghi in questa stagione? Seguendo un ordine logico, rinunciando a Josep Martinez, la soluzione interna sarebbe stata tamponare con l’ultimo anno di contratto di Radu (prodotto del vivaio, ndr) e attendere il 2025 per il potenziale erede di Sommer tra i pali. Teoricamente, Buchanan a centrocampo è un profilo extra, che l’Inter ha inserito in lista tagliando sia Palacios in difesa sia Joaquin Correa in attacco. Ecco perché l’Inter avrebbe potuto trattenere in Prima Squadra l’ex primavera Issiaka Kamate, altro prodotto del vivaio, così da completare tutte le liste con venticinque calciatori utilizzabili. Ed ecco che si arriva al tema più delicato: cosa manca davvero all’Inter di Inzaghi quest’anno? La risposta è facile e riguarda, anche se indirettamente, Palacios.
UNO PER TRE – L’unica operazione che avrebbe permesso all’Inter di essere più competitiva fin da subito sarebbe stata quella dell’acquisto di un centrale difensivo titolare. Non solo l’erede di Francesco Acerbi, che con i suoi 36 anni compiuti (37 a febbraio, ndr) è il veterano della rosa nerazzurra, ma anche quello di Stefan de Vrij, che va in scadenza a fine stagione. I continui problemi fisici dei due unici difensori centrali a disposizione di Inzaghi evidenziano l’importanza di investire su un profilo di alto livello anziché su una riserva. Il problema non è puntare sul 21enne Palacios bensì non aver previsto anche un profilo più esperto nel ruolo. Ecco perché, potendo garantire quantomeno un ingaggio netto da poco più di 3.5 milioni di euro annui (la somma dei tre acquisti sopracitati, ndr), l’Inter avrebbe potuto puntare esclusivamente su un forte centrale Under-25 in difesa con costo del cartellino di circa 30 milioni. Nomi? Uno su tutti.
BUONGIORNO INTER – Il primo sulla lista era e sarebbe dovuto essere Alessandro Buongiorno, acquistato dal Napoli per 35 milioni di euro più 5 di eventuali bonus al Torino, per un totale potenziale di 40 milioni. Il classe ’99 italiano, che al momento guadagna 2.5 milioni netti annui (circa 4.6 lordi, ndr), sarebbe stato fuori budget per una manciata di milioni. Sia per quanto riguarda il costo del cartellino (35-40 anziché 27-33, ndr) sia per quanto riguarda l’ingaggio lordo (4.6 anziché 3.9, ndr). Operazione creativa? Possibile, sicuramente. Una valida contropartita in uscita dal Settore Giovanile dell’Inter con qualche bonus stanziato qua e là. Inter e Torino avrebbero potuto trovare la quadra senza neanche troppi problemi. A giocare di anticipo ci ha pensato l’allenatore Antonio Conte, con l’aiuto del Direttore Sportivo Giovanni Manna, quindi l’Inter ha anche poco da recriminare. Si tratta di un gran bel colpo azzurro di calciomercato.
DOMANDA LECITA – Le alternative a Buongiorno, in ogni caso, non mancavano. A partire dal classe 2000 polacco Jakub Kiwior, che all’Arsenal non è più una prima scelta nel ruolo dopo l’arrivo del classe 2002 italiano Riccardo Calafiori, ma che è chiaro che Buongiorno in difesa rappresenti/rappresentasse il profilo ideale per il progetto Inter. Il Napoli capolista, con la migliore difesa del campionato (5 gol subiti ma solo 2 “inutili” dopo l’arrivo di Buongiorno, ndr) e ancora imbattuto con il 25enne torinese in campo – il risultato più “negativo” è il pareggio senza reti in casa della Juventus – ringrazia. Un gran valore aggiunto alla causa azzurra. E l’Inter si domanda in modo lecito: meglio regalare a Inzaghi un titolare pronto come Buongiorno o tre potenziali titolari del futuro? A Josep Martinez, Palacios e Buchanan il compito di rispondere.
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