I nomi accostati all’Inter non sono mai troppi, visto che ogni giorno ne spuntano di nuovi, ma la realtà è che Inzaghi necessita di profili ben precisi da inserire in rosa. E sebbene facciano comodo quattro nuovi innesti, ci si potrebbe accontentare di due con le caratteristiche giuste
MILANO – Il calciomercato dell’Inter in entrata è fermo all’acquisto del portiere spagnolo Josep Martinez (Genoa), destinato al ruolo di dodicesimo tra i pali. In precedenza sono arrivati a parametro zero il centrocampista polacco Piotr Zielinski (Napoli) e l’attaccante iraniano Mehdi Taremi (Porto), entrambi subito infortunati e in ogni caso presi per allungare la panchina. Si tratta delle alternative ai quasi 36enni Yann Sommer ed Henrikh Mkhitaryan, oltre che della terza punta che supera nelle gerarchie l’altro Over-35 Marko Arnautovic, in attesa di eventuale cessione. In pratica la nuova Inter di Simone Inzaghi è uguale alla vecchia ma con le prime alternative dalla panchina rinnovate in tre reparti su quattro. In tre ruoli su cinque. E non è un caso che all’appello manchino ancora due tasselli fondamentali, rispettivamente in difesa e sulla fascia. Ma non è finita qui. Da qualche giorno si parla di priorità in attacco, anche a discapito del difensore mancante, eppure la situazione in rosa racconta altro. Cosa manca davvero all’Inter?
QUATTRO LACUNE – L’attuale rosa dell’Inter, seppur con qualche esubero – precisamente dieci! – ancora da piazzare, presenta ben quattro ruoli scoperti. In difesa manca numericamente un terzo sinistro a fare da vice al titolare Alessandro Bastoni ma manca soprattutto un centrale potenzialmente titolare. I recenti problemi fisici dei quasi 37enne Francesco Acerbi e 33enne Stefan de Vrij suonano come un campanello di allarme. Le soluzioni interne non mancano ma perché complicarsi la vita a priori? Altra lacuna è a centrocampo, precisamente sulla fascia destra. A Inzaghi manca un esterno a tutta fascia titolare. In attesa del rinnovo di Denzel Dumfries, che altrimenti potrebbe fare le valigie, bisogna iniziare a considerare il quasi 35enne Matteo Darmian solo in quanto jolly. Prezioso tanto a destra quanto a sinistra, sia in difesa sia a centrocampo. Infine, manca un attaccante. Nello specifico una seconda punta, capace di far rifiatare – anche – il capitano Lautaro Martinez senza farne sentire troppo la mancanza. Un profilo ben più affidabile di Joaquin Correa, che è un corpo estraneo al progetto Inter nonostante Inzaghi. Come risolvere?
DUE PROFILI – Ipotizzare che l’Inter possa effettuare addirittura quattro acquisti nel giro di tre settimane è una provocazione. Allo stesso tempo, il compromesso si può trovare dimezzando il numero di profili utili alla causa. Al posto di un centrale difensivo e un terzo sinistro può bastare un difensore mancino. Non un (ex) terzino di spinta bensì un centrale bravo nell’impostazione. In pratica la versione giovane di Acerbi non costretta a restare all’ombra di Bastoni. Al posto di un esterno destro e di una seconda punta potrebbe far comodo un’ala destra. Non un (ex) terzino di contenimento bensì un attaccante diligente nella doppia fase di gioco. Una versione più matura dell’infortunato Tajon Buchanan, che Inzaghi preferisce a sinistra, praticamente l’erede di Juan Cuadrado non ancora sostituito. In questo preciso momento Inzaghi può pescare solo giovani del vivaio, che possono essere iscritti sia nella lista Serie A sia nella lista UEFA per la Champions League senza problemi. Il difensore mancino è il classe 2003 italiano Alessandro Fontanarosa, invece l’ala destra è il classe 2004 francese Issiaka Kamate, entrambi molto ben visti da Inzaghi.
NOMI UTILI – Senza troppi giri di parole, la soluzione low cost in difesa si chiama sempre Mario Hermoso, classe ’95 spagnolo svincolato dopo cinque anni in maglia Atletico Madrid. L’alternativa costosa, ma a fine agosto magari acquistabile in prestito oneroso con diritto di riscatto, è il classe 2000 polacco Jakub Kiwior, che l’Arsenal al momento non regala. Nelle ultime settimane sono stati accostati all’Inter diversi profili con queste caratteristiche (difensore, mancino e Under-23, ndr) ma è tempo perso. A Inzaghi serve un profilo fatto e finito, altrimenti continuerà con la coppia titolare Acerbi-Bastoni, avendo de Vrij, Carlos Augusto e all’occorrenza non solo Darmian ma anche Yann Bisseck per ricoprire i ruoli scoperti. In attacco, invece, la situazione è più delicata. Il classe ’95 francese Anthony Martial, liberatosi dal Manchester United, può essere un’occasione a costo zero per completare l’attacco ma senza dare le dovute garanzie a centrocampo. Per questo può tornare di moda il classe 2000 svizzero Dan Ndoye, che il Bologna vuole trattenere in vista della Champions League. Un attaccante che vede poco la porta ma fa tanto lavoro sulla fascia, quindi un potenziale quinto destro inzaghiano. Così come il suo ex vice rossoblù, il classe ’99 belga Alexis Saelemaekers (tornato al Milan per fine prestito, ndr). Sì, insomma, una sorta di Federico Chiesa, classe ’97 italiano che la Juventus non sa più come gestire. All’Inter di Inzaghi servono quattro nuovi calciatori ma possono bastare due acquisti funzionali: i nomi sul taccuino sono tanti, quelli veramente interessanti pochi. Serve pazienza.
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