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Inter, è tempo di bilanci: cosa ci ha raccontato questa stagione?

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L’Inter si appresta a disputare le ultime due gare del campionato di Serie A, contro Lazio e Verona, prima del termine di questa stagione. Con la vittoria della Coppa Italia da parte della Juventus, i discorsi sono chiusi per quanto riguarda i trofei disponibili nell’annata.

IL BILANCIO – L’Inter può guardarsi alle spalle con gli occhi di chi deve sentirsi soddisfatto e gratificato del percorso intrapreso nel corso della stagione. I nerazzurri, usciti prematuramente dalla Coppa Italia agli ottavi di finale, a causa dell’1-2 contro il Bologna, hanno concentrato sin da gennaio le proprie energie su due ambiti: Serie A e Champions League.

L’Inter tra prestazioni superbe e un unico neo: lo spartiacque del Cívitas Metropolitano

CAPITOLO CHAMPIONS – Concluso il girone di Champions al secondo posto, dietro un’ottima Real Sociedad, la compagine meneghina si è trovata di fronte lo scoglio rappresentato dall’Atlético Madrid per l’accesso ai quarti di finale della competizione. A causa di una gara di andata caratterizzata da troppi errori sotto porta, la squadra interista si è presentata al match di ritorno sulla base di un vantaggio risicato, di un solo goal. La gara del Cívitas Metropolitano si è conclusa con la vittoria ai rigori dei colchoneros, a seguito della quale si è determinata la necessità di concentrarsi esclusivamente sul campionato.

MATTATORI IN ITALIA – Ben diverso è il discorso in merito al rendimento dell’Inter in campionato. Il trittico Fiorentina-Juventus-Roma ha rappresentato il momento decisivo nel quale i nerazzurri hanno dimostrato, grazie alla capacità di aggredire al momento opportuno e di saper soffrire quando necessario, di essere superiori alle proprie avversarie. Soprattutto alla Juventus, che proprio nella seconda parte di stagione ha progressivamente ceduto alla forza dell’Inter, dimostrando di non essere ancora pronta per lottare ai vertici. Da Roma in poi, le prove di forza dei nerazzurri hanno denotato in maniera plastica una verità che progressivamente tutti stavano acquisendo: la seconda stella era diventata un’autentica formalità.

Pubblicato da
Michele Maresca

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