Inter, da dove nascono i troppi gol subiti? Analisi sulla difesa nerazzurra
L’Inter arriva alla sosta di ottobre con 9 gol subiti in altrettante gare stagionali. Un dato che impone delle riflessioni in casa nerazzurra.
PASSIVO ELEVATO – L’Inter arriva alla sosta di ottobre con tre vittorie consecutive nell’ultima settimana. Dimostrando di aver derubricato velocemente la prima (e finora unica) sconfitta stagionale nel derby contro il Milan. Tuttavia tiene banco il tema dei gol subiti dai Campioni d’Italia. Nelle prime sette giornate della Serie A 2024/25 sono 9 in totale. A quest’ora la scorsa stagione erano appena 3. Per arrivare allo stesso passivo attuale si dovette attendere fino al 6 gennaio (vittoria per 2-1 contro il Verona). Com’è possibile, considerando che l’Inter non ha cambiato nessun elemento in difesa, né tantomeno guida tecnica o strategia di gioco? Analizziamo le possibili risposte.
Perché l’Inter subisce così tanti gol? I possibili motivi
TIRI CONTRO – Una possibile causa di un aumento nei gol subiti potrebbe essere legata a un maggior numero di tiri contro la porta difesa da Yann Sommer. In queste prime sette giornate l’Inter ha visto gli avversari tirare 30 volte verso lo specchio difeso dallo svizzero (secondo i dati raccolti dalla Lega Serie A). Pertanto un tiro ogni 10 contro i nerazzurri si trasforma in gol. Ogni partita l’Inter subisce mediamente 10,1 tiri, di cui 4,3 in porta. Nella scorsa stagione, tanto per avere un riferimento, i tiri verso la porta di Sommer erano mediamente 3,0 a partita (i tiri totali sempre 10,1). Pertanto i nerazzurri non facilitano in nessun modo il lavoro agli avversari. Neanche in termini di perdita del possesso.
PALLA IN BANCA – Utilizzando i dati di FootData, si può osservare come l’Inter sia la terzultima squadra di Serie A per possessi persi a partita (89,43). L’anno scorso era penultima con 92,47. E si ripartisce questo dato per zone del campo, i nerazzurri si confermano agli ultimi posti in attacco (29,14), a centrocampo (29,14) e anche in difesa (24,43). Limitandosi a dividere il campo in due, l’Inter perde ancor meno palloni prima del centrocampo (38,71 quest’anno contro i 43,97 dell’anno scorso). E perde appena due possessi in più sopra la linea mediana (50,14 contro 48,16). Non certo sufficienti a giustificare un passivo così alto. Pertanto è da escludere la tattica di occupazione del campo da parte degli uomini di Simone Inzaghi. La risposta è molto più semplice, ed emerge riguardando tutte le reti al passivo di questo avvio di stagione.
SERVE CONCENTRAZIONE – L’Inter finora ha subito 4 gol da palla inattiva, di cui due su rigore (includendo anche la ribattuta di Junior Messias alla prima giornata). A questi si aggiungono pessime marcature in area (Dany Mota del Monza e Kabasele dell’Udinese). E tre percussioni centrali dopo aver perso palla (Pulisic del Milan, Lucca dell’Udinese e Zapata del Torino). E il motivo di tali incidenti si può ricavare guardando alle due partite di Champions League, dove il passivo è ancora a zero. In cui l’Inter ha subito lo stesso numero di tiri in porta (media di 4,0 a partita). Con addirittura più conclusioni complessive (media di 17 contro le 10,1 in Serie A). Si evince quindi come la difesa nerazzurra debba migliorare nel presidio difensivo dell’area e nell’equilibrio in fase di possesso, evitando di lasciare troppo campo scoperto alle spalle. E in questo la sosta può aiutare moltissimo.