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Inter, una differenza con le precedenti soste: Inzaghi ha un solo pensiero

L’Inter durante questa sosta per le Nazionali lavorerà in vista della ripresa quando ci sarà prima il Monza, poi il Manchester City in Champions League e a seguire il Milan nel primo derby della stagione. Calendario impegnativo dunque, ma Inzaghi può contare su una piccola differenza rispetto al recente passato

OTTIMA CHIUSURA – L’Inter di Simone Inzaghi ha chiuso bene prima della sosta battendo l’Atalanta con un 4-0 che lascia pochi dubbi. Complice il pareggio della Juventus con la Roma, i Campioni d’Italia hanno conquistato anche la vetta della classifica insieme ai bianconeri e alle due sorprese di questo avvio di stagione, ovvero Udinese e Torino.

CARNE AL FUOCO – Ad Appiano Gentile ci si ritrova adesso con un occhio rivolto al weekend del 14-15 settembre quando l’Inter affronterà il Monza. A seguire, il 18 settembre è in programma l’attesissimo esordio nella nuova Champions League e non contro una squadra qualunque, bensì il Manchester City di Pep Guardiola, affrontato solo due anni fa in finale a Istanbul. Non è finita, perché nel weekend successivo è in programma il primo derby con il Milan. Insomma, tanta carne al fuoco ma stavolta Inzaghi può stare più tranquillo durante la sosta.

Inter, Inzaghi più sereno di altre volte durante la sosta: la differenza è una in particolare

GRUPPO FOLTO – L’Inter quindi, come le avversarie impegnate su più fronti, al ritorno dalla sosta inizierà a fare sul serio con il primo vero tour de force stagionale. Rispetto alle soste precedenti Inzaghi può stare leggermente più tranquillo dato che i calciatori impegnati sono “appena” 11, meno del solito. Ma soprattutto ad Appiano Gentile rimane più di un titolare: Nicolò Barella, operato al naso ieri ma che a Monza dovrebbe esserci, Matteo Darmian, Francesco Acerbi, Benjamin Pavard, Henrikh Mkhitaryan, impegnato sabato 7 settembre a Dortmund in un match speciale e ovviamente Yann Sommer che ha da poco detto addio alla Svizzera. Presenti anche Yann Bisseck, Stefan de Vrij, Carlos Augusto e l’ultimo arrivato Tomas Palacios.

DUBBI – Insomma, rispetto ai gruppi striminziti con cui ha lavorato Inzaghi nelle precedenti soste questo può definirsi ben più folto. Rimangono da sciogliere i dubbi su Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu, entrambi alle prese con un risentimento ma regolarmente in ritiro con Italia e Turchia. Quest’ultimo sì, è decisamente un pensiero per Inzaghi.

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