Inter-Venezia analizzata IN tre punti: inammissibile rischiare la beffa
Inter-Venezia si chiude con la vittoria di misura ma anche un inutile rischio all’ultimo secondo, a cui rimedia solo il VAR. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 11ª giornata di Serie A
MILANO – Altra importante vittoria per l’Inter di Simone Inzaghi, che batte il Venezia di Eusebio Di Francesco e arriva allo scontro diretto nel modo migliore possibile. Consolidato il secondo posto a quota 24 punti, adesso la capolista Napoli (25) di Antonio Conte si trova a una sola lunghezza ed è attesa proprio a San Siro. Analizziamo Inter-Venezia (1-0) di Serie A in tre punti.
Inter non in grado di chiudere le partite: il paradosso inzaghiano
1. SOFFERENZA – Se una partita può finire 2-0, 3-0, 4-0 e via dicendo, non è ammissibile che finisca 1-0 con il gol del pareggio annullato dopo il 97′ attraverso il VAR. Il modo in cui si sviluppa Inter-Venezia riflette un po’ il paradosso della squadra nerazzurra in questa stagione. Gioca all’attacco, costruisce tanto ma concretizza poco. E il primo errore viene pagato caro. La difesa non è più imperforabile. E per “difesa” si intende tutta la fase difensiva ma in particolare le marcature. Le parate del numero uno Yann Sommer finalmente fanno comodo. Che il rientro di Francesco Acerbi in mezzo possa risolvere parte dei problemi dell’Inter? L’impressione è che possa non bastare. In questa stagione all’Inter manca quella compattezza difensiva costruita negli anni passati. E soprattutto il saper essere concreta sotto porta. La squadra di Inzaghi concede troppo al Venezia e non sfrutta minimamente le occasioni da gol. L’unico porta la firma del capitano Lautaro Martinez ma è troppo poco. Bisogna trovare un nuovo equilibrio tra attacco e difesa. L’Inter di Inzaghi non può davvero più rischiare di farsi beffare così ingenuamente.
Inter-Venezia senza rotazioni: l’Arsenal può aspettare
2. ROSA RIDOTTA – La gestione della rosa da parte di Inzaghi segue sempre il calendario. E le sue priorità. Contro il Venezia scende in campo dal 1′ la formazione migliore possibile dopo il tonfo casalingo del Napoli. Non rimane a riposo nessuno. E chi rifiata lo fa solo dopo il vantaggio. Logica conseguenza di una partita preparata per essere dominata e vinta senza troppi problemi, anche se così non è. Questa scelta può essere letta in modi diversi. Da una parte può sembrare che Inzaghi voglia focalizzarsi sul campionato, magari per recuperare il terreno perso finora prima che sia troppo tardi. Dall’altra fa capire che al momento l’Inter lavora a organico ridotto. Contro l’Arsenal in Champions League ci saranno pochi avvicendamenti nonostante l’imminente arrivo del Napoli a San Siro? Bella domanda. L’Inter ha fretta di recuperare tutti e di lanciare anche i più giovani. Chi siede in panchina solo per far numero non è utile alla causa.
Titolari e titolarissimi: l’Inter con Calhanoglu gira diversamente
3. PERNO – Il rientro di Hakan Calhanoglu è sicuramente la notizia migliore di Inter-Venezia. Il regista turco dalla prossima partita potrà tornare titolare e risolvere – da solo – buona parte dei problemi nerazzurri. Il salto di qualità dell’Inter in questa stagione passa da alcuni dettagli finora trascurati. Al contrario, il passo indietro dipende dall’assenza di alcune pedine fondamentali. Calhanoglu più di tutti. Il numero 20 nerazzurro è il perno della squadra. Perno non inteso solo come regista. Piuttosto, un altro problema sottovalutato, da risolvere quanto prima, è il regista alternativo. Con il backup Kristjan Asllani fuori per infortunio, Inzaghi spazia tra Piotr Zielinski, Nicolò Barella ed Henrikh Mkhitaryan ma manca sempre qualcosa. L’importanza di Calhanoglu davanti alla difesa, al pari della specificità di Alessandro Bastoni e Federico Dimarco a sinistra, penalizza l’Inter quando è assente. Più di punte, mezzali e centrali difensivi. Le prossime mosse in sede di calciomercato dovranno tenere conto di tutte queste situazioni. All’Inter oggi ci sono riserve, co-titolari, titolari e titolarissimi. Calhanoglu rientra senza dubbio nell’ultima categoria.