Inzaghi, contro il Milan una scelta precisa: Inter con una nuova trazione
Simone Inzaghi prepara alla perfezione Milan-Inter (qui l’analisi tattica), annichilendo il collega Stefano Pioli. A decidere la gara è la nuova trazione nerazzurra.
NOVITÀ DECISIVA – Pronti, via e dopo 10 minuti di Milan-Inter arriva l’accelerazione che cambia la gara. Gli uomini di Simone Inzaghi si muovono a memoria, disegnando un’azione splendida che si sviluppa in verticale. Dal momento in cui Matteo Darmian serve Edin Dzeko a quando Federico Dimarco sfonda la porta rossonera, passano appena cinque tocchi di palla. Cinque tocchi puliti con cui l’Inter attraversa tutta la metà campo del Milan, aggirando completamente gli avversari, che non ci capiscono nulla.
BARRA DRITTA – Inzaghi vara una squadra a trazione completamente verticale, che sacrifica il controllo tramite il possesso, che tanto l’aveva contraddistinta finora. Ma che al tempo stesso si rivela tremendamente efficiente, in quanto buca per tre volte la difesa rossonera con una facilità disarmante. L’Inter riscopre la capacità di sviluppare fiammate verticali che lasciano il segno. E lo confermano i dati che si vedono dal report della Lega Serie A:
L’Inter tocca circa 240 palloni in meno del Milan. Ma, soprattutto, non concentra il gioco in una zona particolare del campo. Tra i palloni giocati in difesa e quelli giocati a centrocampo non c’è praticamente differenza. E negli ultimi trenta metri vengono toccati 138 palloni, 45 in meno di quelli nella fascia centrale. Dati che certificano una manovra fluida ed estremamente verticale dell’Inter. A fronte di un Milan ampiamente ingolfato, dal possesso sterile che annaspa a centrocampo e latita in attacco, con 200 palloni di differenza che ballano tra i due reparti.
TRE FOTOCOPIE – I tre gol dell’Inter di Inzaghi sono la massima manifestazione di quanto scriviamo sopra. Sebbene l’azione del primo gol sia quella che più di tutte esalta il blitzkrieg nerazzurro. In cui sono fondamentali i movimenti di tre giocatori soprattutto. In primis Edin Dzeko e Lautaro Martinez (protagonisti della nota tattica), che si muovono perfettamente per “rompere” l’equilibrio del Milan. Col bosniaco che si abbassa centralmente e l’argentino che si allarga verso sinistra, sul lato debole. E a loro si aggiunge Nicolò Barella, che si allarga moltissimo a destra, così da aprire definitivamente le maglie della difesa. È quindi un gioco da ragazzi arrivare in porta con quattro tocchi, col quinto che spetta a Dimarco per buttarla dentro. Nelle altre due reti invece il gioco è ancora più semplice: lancio verticale dalle retrovie (rasoterra prima, più alto poi) e marcatore diretto letteralmente scherzato. L’Inter ha varato un nuovo modus attaccandi, trovando forse nuovi spunti per piegare le partite a suo favore. E questo è il merito più grande di Inzaghi.
Milan-Inter (0-3): Inzaghi dà una (super) lezione a Pioli, non c’è mai partita