Inzaghi chiude il suo mese di luglio con l’inaspettata novità di non avere in rosa portieri da utilizzare come titolari nella sua nuova Inter. Nuova Inter che sta lavorando abbastanza bene con la calcolatrice per restare entro i limiti delle entrate-uscite con l’obiettivo di migliorare la rosa ma qualche conto al momento non torna. E per far quadrare tutto servono i nomi ideali
OPERAZIONI LEGATE – L’Inter sta per completare e sistemare definitivamente il suo nuovo centrocampo. Nuovissimo, anzi. Salvo sorprese, il calciomercato sulla linea mediana si chiuderà con l’acquisto del classe 2002 serbo Lazar Samardzic (Udinese). Un innesto importante nel sestetto mediano dopo quello del classe ’99 italiano Davide Frattesi (Sassuolo). Oggettivamente, considerando anche le formule di trasferimento, l’Inter gestisce bene il poco utile ricavato dalla cessione di Marcelo Brozovic (Al-Nassr). A centrocampo Simone Inzaghi potrà dirsi presto soddisfatto, nonostante il punto interrogativo sulle corsie laterali. In caso di uscite in ottica plusvalenza (Robin Gosens più di Denzel Dumfries, ndr) servirebbero ulteriori sforzi in entrata ma niente che non possa essere risolto entro un mese. Entro un mese si dovrà completare tutta la rosa della nuova Inter di Inzaghi, obiettivo già più complicato da portare a termine brillantemente. Inzaghi aspetta ancora due portieri (numero uno e dodicesimo), un terzo destro in difesa e un centravanti in attacco. Potenzialmente due qualora andasse in porto la cessione di Joaquin Correa, che potrebbe aprire nuovi interessanti scenari. Non è da escludere una nuova coppia di punte per l’Inter di Inzaghi. Tutte le operazioni di mercato in casa Inter sono legate.
REPARTO ARRETRATO – Tutto bello e interessante ma i conti non tornano. Almeno non (anc)ora. La cessione di André Onana (Manchester United) porta in dote circa 55 milioni di euro, qualcosa in meno di fisso e qualcosa in più di bonus, ma non ancora un nuovo numero uno tra i pali. E se il piano A esclusivo è il classe ’88 svizzero Yann Sommer (Bayern Monaco), che prevede un esborso pari a circa il 10% della plusvalenza fatta con Onana, i conti non torneranno mai. Pertanto non può esistere un investimento extra per un dodicesimo in sostituzione dell’ex capitano Samir Handanovic (svincolato). Così come il terzo portiere del Settore Giovanile, il classe ’93 Raffaele Di Gennaro (Gubbio) in sostituzione di Alex Cordaz (svincolato), riportato a casa senza esborso. In difesa l’addio di Milan Skriniar (Paris Saint-Germain) a parametro zero, così come quello di Danilo D’Ambrosio (svincolato), non crea margini di investimento. Non a caso il sacrificio di Onana si spiega proprio così, cioè come rimedio aall’errore Skriniar. E l’acquisto del classe 2000 tedesco Yann Bisseck (Aarhus), unito al riscatto del classe ’88 italiano Francesco Acerbi (Lazio), non può bastare. Manca sempre un terzo destro, probabilmente acquistabile solo in prestito.
REPARTO AVANZATO – Il problema portiere/i è un rebus che si spera venga risolto prima dell’esordio stagionale in Serie A, previsto tra meno di tre settimane. Il completamento della difesa potrebbe anche prolungarsi fino agli ultimi giorni di mercato, quindi a fine agosto. A centrocampo, fasce comprese per ora, tutto sotto controllo. Puntare sul classe ’88 colombiano Juan Cuadrado (Juventus) a parametro zero, dopo aver lasciato andare Raoul Bellanova (Torino via Cagliari, ndr), rientra in una logica improntata sul risparmio. Sostituire numericamente Roberto Gagliardini (Monza) con Samardzic in prestito è un capolavoro contabile. In attacco, invece, il fallimento della trattativa per riportare Romelu Lukaku ad Appiano Gentile apre una voragine. L’avvicendamento a costo zero tra Edin Dzeko (Fenerbahce) e il classe ’97 francese Marcus Thuram (Borussia Monchengladbach) non risolve il bug Lukaku-ter. L’Inter in teoria non aveva in cassa soldi extra né per riprendere in prestito oneroso né per riacquistare a titolo definitivo il classe ’93 belga. In pratica tutto dipende dalla prossima mossa: i 40 milioni stanziati (realisticamente o solo virtualmente?) per Lukaku non possono sparire nel nulla. Il piano B in attacco, qualunque esso sia, si “auto-finanzia” grazie al fallimento del Lukaku-ter. Doveroso analizzare tutte le opzioni e poi investire sulla soluzione ideale ma senza giocare al ribasso o tagliare altre spese: il 3-5-2 di Inzaghi non si mette in campo con i milioni incassati al posto dei titolari andati via. L’Inter ha il dovere di completare al meglio la rosa facendo tornare i conti.
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