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L’Italia del blocco Inter è un mito usato ad arte per sminuire

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Si è parlato e si parla molto dell’Italia del blocco Inter. Farlo però significa portare avanti uno slogan che è stato superato dalle scelte di Spalletti. E quindi chi lo fa ha un obiettivo specifico. 

ITALIA DEL BLOCCO – Che l’Europeo 2024 per l’Italia fosse quello del blocco Inter è stato detto e ripetuto quantomeno ogni settimana dalle ultime amichevoli prima del ritiro. Una suggestione data dai molti convocati presi dai nerazzurri, e dall’effettiva possibilità di schierare un blocco che giovasse delle sinergie create da Inzaghi. Un conto però era parlarne prima degli Europei. Un conto è farlo durante e persino dopo. Perché significa piegare strumentalmente la realtà a una cosa che non è successa.

CHIARIRE I TERMINI – Per capire cosa si intende, serve primariamente chiarificare un concetto. Parlare di blocco non significa avere dei giocatori sparsi della stessa squadra convocati in nazionale. Avere un difensore, un centrocampista, un esterno non fa un blocco. Un blocco richiede almeno due giocatori nello stesso reparto che giocano nello stesso ruolo del club. Una condizione indispensabile per sfruttare la conoscenza reciproca, gli automatismi che si creano allenandosi insieme giorno dopo giorno. Per fare un esempio, l’Italia negli ultimi dieci anni ha potuto contare su un blocco Juventus visto che tutta la difesa veniva dai bianconeri. Avere Buffon in porta e davanti a lui prima Barzagli, Bonucci e Chiellini e poi solo gli ultimi due portava in maglia azzurra un sistema nato e perfezionato in bianconero. Ad Euro 2024 c’era la potenzialità di avere un blocco Inter. Ma sul campo questo non è mai successo.

BLOCCO INTER? – La vera concretizzazione del blocco Inter ci sarebbe stata con la trasposizione in azzurro della linea difensiva di Inzaghi. Darmian, Acerbi e Bastoni, insieme, avrebbero portato il lavoro di Inzaghi agli Europei. Ma l’assenza di Acerbi ha portato Spalletti a cambiare tutta la linea, smantellando il blocco Inter sul nascere. Il ct avrebbe potuto riprendere almeno una parte delle sinergie nerazzurre schierando Bastoni sulla sinistra per sfruttare l’asse di gioco con Dimarco da terzino o da esterno. Ma nemmeno quello è stato riproposto, con il numero novantacinque dell’Inter schierato o sul centrodestra o al centro della difesa. In ogni caso lontano dal compagno. Il tanto chiacchierato blocco Inter insomma non c’è mai stato. E chiunque ne porti avanti la narrazione lo fa per interesse di parte.

 

Pubblicato da
Giulio Di Cienzo

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