Mkhitaryan in Inter-Barcellona mette l’elmetto: partita a lottare in trincea
Inter-Barcellona ha visto un contributo oscuro ma preziosissimo da Mkhitaryan. L’armeno ha guidato la squadra col suo esempio nel sacrificio.
PERSONALITÀ IN CAMPO – In Inter-Barcellona Inzaghi a centrocampo ha puntato su uomini di personalità ed esperienza. Aspettandosi una gara dura. Così ha spostato Calhanoglu regista e scelto Mkhitaryan come interno a sinistra. E proprio l’armeno è stato una chiave della prestazione della squadra. Con un contributo arrivato primariamente nel gioco senza palla.
GARA DI SACRIFICIO – Lo spirito di sacrificio messo in campo dal numero ventidue è stato davvero ammirevole. Come tocchi è stato il penultimo dell’undici titolare. Ha visto pochi palloni, 29 per la precisione, ma ci ha messo attenzione e qualità. Aiutando la circolazione e portando palla quando necessario. Spezzando così in certi momenti il possesso del Barcellona. Ma soprattutto si è dedicato alla copertura. Dal lato più difficile, quello di Dembelé. Coperture, corse a chiudere in fascia e anche in area, raddoppi sistematici per ingolfare il motore degli avversari. Una partita in trincea, fatta di continuità, di piccole cose. Soprattutto di corsa.
SEGNALE DA LEADER – Una prestazione di vera personalità. Da leader che si cala nella parte richiesta ed esegue. Portando mattoni su mattoni, anche se il compito non è proprio la sua specialità. Mkhitaryan fino a due anni fa faceva il trequartista con vocazione quasi da seconda punta. Vederlo giocare così col Barcellona, in una gara importante per la stagione dell’Inter, ha dato un deciso segnale a tutti. E regalato a Inzaghi un nuovo esempio in campo. Di sostituzioni stavolta neanche l’ombra.