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Nota tattica di Inter-Verona: Lautaro Martinez ancora il migliore davanti

Nota tattica, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Verona parliamo della prestazione di Lautaro Martinez.

PROVA DA LEADER – In questo periodo di non particolare brillantezza generale l’Inter ha ritrovato la leadership di Lautaro Martinez. L’argentino, dopo i segnali dati col Monza, anche col Verona ha trovato la via del gol, sbloccando il risultato nei primi minuti di gioco. Una rete risultata poi decisiva nel punteggio finale. Caricandosi sulle spalle gran parte della fase offensiva visto l’apporto rivedibile dei suoi compagni di reparto. Una prova di carattere, particolarmente significativa vista la non eccezionale prestazione della squadra.

CORSA E SACRIFICIO – Lautaro è partito come titolare in coppia con Dzeko, giocando per 89 minuti. Praticamente tutta la partita. Una scelta obbligata o quasi per Inzaghi vista la perdurante assenza di Lukaku. Tanto che al suo posto negli ultimissimi minuti è subentrato Carboni, un giovane della Primavera. Questa è la sua heatmap presa da Whoscored:

L’Inter ha giocato col baricentro basso, sfruttando proprio la rete iniziale del Toro. Di conseguenza Martinez ha dovuto sacrificarsi come riferimento per far ripartire il gioco, abbassandosi spesso sotto la metà campo. Nonostante questo è riuscito a dare peso all’attacco, arrivando fino in area avversaria con un gol e una rete annullata. Per questo ha dovuto correre molto: al suo attivo quasi 10 km percorsi, per la precisione 9,737.

PRESENZA NEL GIOCO – Vediamo la grafica specifica dei suoi tocchi, sempre da Whoscored:

In totale son 47, a conferma del suo peso nella manovra. Lautaro si è fatto vedere e ha cercato ripartenze e scambi. Una cosa non scontata, né semplice visto che è il giocatore dell’Inter che ha subito più pressione dagli avversari. Come fanno intuire anche i 4 falli subiti. Restando mentalmente in partita per tutti i minuti in cui è rimasto in campo. Senza cali o passaggi a vuoto. I suoi passaggi sono 27, realizzati al 72%, di cui 11 in avanti. Da sottolineare soprattutto i 3 tiri, migliore della partita, tra cui quello del gol decisivo. Una prova di grande sostanza.

Giulio Di Cienzo

Giulio Di Cienzo, nasce a Milano e si costruisce negli anni una passione per il calcio equamente divisa tra razionalità e passione. La parte più calda sta in Sudamerica, l’unico tifo è per l’inter.

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