Oaktree non ha perso tempo a comunicare la grande novità in casa Inter dopo l’uscita di scena del binomio Suning-Zhang. E lo ha fatto proprio nel giorno dell’anno che più di tutti ricorda agli interisti cosa significa cambiare la storia e festeggiare una vittoria. Nel segno del Re Milito
MILANO – Il 22 maggio 2010 a Madrid l’Inter tocca il punto più alto della sua storia nel nuovo secolo. La squadra nerazzurra è sul tetto di Europa. Di nuovo. Per la terza volta dalla sua fondazione. Per la prima volta dopo la clamorosa doppietta firmata Grande Inter del “Mago” Helenio Herrera tra il 1964 e il 1965, ai tempi della Coppa dei Campioni. C’è la firma dell’allenatore José Mourinho su quel Triplete, il primo e finora unico per una squadra italiana. E c’è la firma del Presidente Massimo Moratti, che raggiunge il padre Angelo nell’Olimpo dei numeri uno vincenti nell’Europa che conta. C’è anche un’altra firma. Illustre. Quella (più) decisiva.
MADRID – La doppietta di Diego Milito contro il Bayern Monaco è una delle sintesi calcistiche più alte da quando un pallone sferico ha iniziato a rotolare su un rettangolo verde. Il protagonista assoluto di quella Finale di Champions League è l’attaccante argentino nerazzurro. In Bayern Monaco-Inter Milito, con la sua doppietta, completa il suo percorso da calciatore sottovalutato a fuoriclasse assoluto. Lo 0-2 nella ripresa iconico dopo lo 0-1 del primo tempo. Quella doppia immagine, quattordici anni dopo, torna prepotente a Milano… anche sull’asse Cina-Lussemburgo-Stati Uniti d’America. Non c’è più Moratti ai vertici della società ma l’azione è praticamente la stessa di quella vista a Madrid nel 2010. E l’Inter cambia ufficialmente proprietà.
LUSSEMBURGO – Il Milito nerazzurro del 2024 si chiama Oaktree Capital Management, che non è una singola persona ma un gruppo piuttosto numeroso. Il “Principe” Oaktree entra in area, dribbla l’avversario PIMCO (Pacific Investment Management Company) nei panni di Daniel Van Buyten e segna il gol che chiude la partita. In porta ovviamente non c’è Hans-Jorg Butt ma Steven Zhang, che incassa e torna a casa sconfitto. Nulla da fare per il Suning Holdings Group, che nella Finale in Lussemburgo non riesce a fermare e avere la meglio sull’Inter di Oaktree. Il ritorno a Nanchino è pieno di delusione. Zhang non abdica in tempo ma deve salutare in fretta. La festa si sposta a Milano: “Il Principe Oaktree diventa Re nella notte in Lussemburgo” direbbe qualcuno. L’Inter scrive un’altra pagina della sua storia il 22 maggio… quattordici anni dopo.
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