Samardzic zitto senza Inter e intorno scoppia il caos: la domanda più importante
Samardzic si ritrova a Udine senza sapere realmente come e perché dopo la trattativa fallita con l’Inter. O almeno questo è quello che vuole far credere una delle parti coinvolte nell’affare. Forse due. Basterebbe rispondere a una serie di domande per capire cosa aspettarsi ancora
TELENOVELA SUPERATA – Il botta e risposta tra Mladen Samardzic e Rafaela Pimenta è l’ennesimo teatrino evitabile di questa estate calcistica. Soprattutto se lo sfondo è sempre quello nerazzurro. Un motivo in più per farsi una domanda e darsi una risposta senza nemmeno perderci troppo tempo: ma Lazar Samardzic cosa vuole fare da grande? Il centrocampista serbo in forza all’Udinese si è esposto troppo sul suo passaggio all’Inter ma è stato l’unico. Da solo. O meglio, lasciato solo al suo destino. Un errore personale che paga e pagherà altrettanto da solo. Tutte le altre parti coinvolte, essendo anche ben spalleggiate, hanno continuato le rispettive strategie senza battere ciglio. In tutta questa storia la vittima è proprio Samardzic figlio, che ha toccato con mano la maglia dell’Inter e se l’è vista scippare per un errore di forma. O di stile. Tutto ciò che è stato detto e fatto nelle ultime due settimane non è più semplice telenovela ma proprio cinema. Livello superiore. Una vicenda grottesca sull’asse Udinese-Inter con Samardzic protagonista. E sia chiaro un concetto: tutti sono colpevoli – anche se di errori diversi, per peso e per tipo – ma solo il 21enne Samardzic è la vittima. Ma vittima consapevole o inconsapevole?
Samardzic “conteso” tra padre e procuratori
TRATTATIVA CINEMATOGRAFICA – La versione presentata da Samardzic padre sull’operazione condotta dall’Inter supera ogni barriera logica e sfocia nell’assurdo. Cinema sì, ma di fantascienza. E non tarda ad arrivare la reazione con tanto di puntini sulle i. La ricostruzione fatta dall’agente Pimenta è perfino umiliante per la famiglia Samardzic, che perde l’ultima parvenza di credibilità rimasta semplicemente sulla base dell’ormai solita sfiducia generale nei confronti dell’Inter. Si passa così dal genere fantasy a una combinazione ibrida tra comedy e drama. Sempre cinema è, almeno a livello di trattativa tra agenti e presunti tali di un giovane talente con dirigenti vecchia scuola. A livello mediatico l’affare Samardzic tra Inter e Udinese, invece, è un thriller a tutti gli effetti. La suspense è esagerata ma il finale, che sia a lieto fine o meno, non interessa granché. Perché a nessuno interessa realmente cosa ne sarà del futuro calcistico di Samardzic, palese. Nemmeno al padre Mladen, ex calciatore ma non ad alti livelli. E non è un caso. Come non è un caso che non sia un procuratore sportivo, a differenza della stimata professionista Pimenta. E si torna alla domanda iniziale con una specifica in più: Inter a parte, ma Samardzic vuole davvero buttare la sua carriera così? L’improvvisazione e la superficialità non sono “skill” da top club…
Il futuro di Samardzic a prescindere dall’Inter
STRATEGIE “SVELATE” – Il gioco delle parti si è capito subito. L’Inter strappa le condizioni favorevoli all’Udinese, inserendo nella trattativa anche il cartellino di Giovanni Fabbian (in seguito richiamato e ceduto al Bologna, ndr). L’errore? Aver fatto effettuare le visite mediche a Samardzic con tanto di tifosi al seguito, mentre tutta l’Inter è a Salisburgo per l’amichevole il calendario. Per intenderci, Carlos Augusto arriva in sordina, termina tutto l’iter pre-firma e nel giro di 24 ore – a Ferragosto – arriva l’annuncio… Differenze. Una leggerezza – “per troppa fiducia” – non da Inter. L’Udinese, invece, definisce l’operazione con l’Inter e, dopo i primi problemi, “minaccia” di lasciare fuori rosa il calciatore nel caso in cui non vada in porto l’affare con la società nerazzurra. La velina stile “o Inter o niente” risulta poco credibile per una società che vive di player trading e che con Samardzic sta(va) per fare centro. Errore ancora più grave, questo. Perché rimettere Samardzic sul mercato con teatrino (familiare) al seguito ora è più complicato, rimetterlo al centro del progetto Udinese è quasi impossibile. Un’operazione apparecchiata ma non definita è una non-operazione di mercato fino alle firme pre-annuncio. Se ne parla troppo ma si parla del nulla: l’unico a non parlare, per scelta o strategia, è proprio Samardzic, che sogna(va?) l’Inter. L’unico che rischia di rimetterci la carriera ad alti livelli, perché la credibilità è già sotto zero…