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Sensi e gli altri sei: quando la rivoluzione all’Inter non basta e premia

Sensi si appresta a salutare l’Inter e San Siro definitivamente ma non prima di aver alzato al cielo un altro Scudetto a Milano. Dettaglio curioso considerando il peso in rosa del centrocampista italiano classe ’95. E si tratta di uno dei pochi “fortunati” dopo la rivoluzione

MILANO – Il ritorno in campo di Stefano Sensi con la maglia dell’Inter, a Frosinone, lascia la solita sensazione di incompiutezza. Quello che sarebbe potuto essere e non è stato. E non sarà più. Il contratto in scadenza il 30 giugno 2024 non verrà rinnovato. Sì, Sensi sta completando il suo ultimo anno da tesserato dell’Inter praticamente da ex. Nonostante le belle parole di Simone Inzaghi, in pubblico, Sensi non rientrava più nei piani nerazzurri da tempo. Tempo trascorso più fuori che dentro. Fuori dal campo, per infortuni su infortuni. E fuori da Milano, per le esperienze in prestito prima a Genova lato Sampdoria e poi a Monza. Il Sensi-bis a Milano non era previsto. Quella che si sta per concludere è la quinta e ultima stagione di Sensi sul bilancio dell’Inter. La peggiore per minutaggio e statistiche, ferme a zero. Eppure il numero 5 nerazzurro ha una “particolarità” di cui vantarsi. Ma qual è il vero “successo” di Sensi nella storia recente dell’Inter?

Gli anni di Sensi e degli Scudetti in maglia Inter

SETTE BICAMPIONI – Nell’opera di rinnovamento – più simile a una rivoluzione – attuata all’Inter nell’ultimo triennio, Sensi clamorosamente si “salva” grazie a un contratto lungo e importante. Niente prestito extra né rescissione anticipata, quindi niente addio. Per questo motivo Sensi può vantare di essere uno dei sette calciatori dell’Inter in grado di vincere due Scudetti a distanza di circa tre anni l’uno dall’altro. Chi sono gli altri sei interisti già campioni d’Italia con Antonio Conte e adesso anche con Inzaghi? Il capitano Lautaro Martinez e il suo vice Nicolò Barella, che sono i principali volti della continuità dell’Inter negli ultimi anni. Ai due si aggiunge Alessandro Bastoni, che è il terzo titolarissimo di questo gruppo ristretto. Non l’ultimo, visto che anche Matteo Darmian si può considerare una prima scelta in questa stagione. Poi c’è Stefan de Vrij, non più titolare ma sempre presente. E infine Alexis Sanchez, tornato da Marsiglia per tornare a fare la comparsa ma anche per tornare a vincere con l’Inter. Un po’ come Sensi ma con altre statistiche, ieri come oggi. Ed è così: è un bicampione d’Italia con l’Inter al pari di altri sei. Il settimo Sensi.

Andrea Turano

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