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Sparta Praga-Inter IN tre punti: Inzaghi stratega del paradosso

Vittoria di misura ma importante per la squadra nerazzurra, che vede avvicinarsi gli ottavi. Manca solo l'ultima tessera del puzzle

Sparta Praga-Inter è l’ultima trasferta nerazzurra nella prima fase e vale già il pass per la seconda ma non ancora nella Top-8. Lo 0-1 in Repubblica Ceca è il penultimo step per Inzaghi. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la settima giornata di UEFA Champions League

PRAGA – L’Inter di Simone Inzaghi continua a vincere di misura in UEFA Champions League, risalendo al quarto posto con 16 punti su 21 a disposizione. Stessi punti dell’Arsenal ma con una differenza reti decisamente peggiore (+7 rispetto al +12 inglese). A una giornata dalla fine della fase campionato a girone unico la Top-8 è sempre più vicina, Monaco (13) e altre complicazioni permettendo. Già eliminato lo Sparta Praga di Lars Friis, fermo a 4 punti che valgono solo il 29° posto in classifica. Analizziamo Sparta Praga-Inter (0-1) di Champions League in tre punti.

Simone Inzaghi in panchina durante Inter-Lecce di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/nter-News.it ©)

Inter con il freno a mano tirato: in Champions League basta (solo) un gol

1. RISULTATO MINIMO – All’Inter basta una bellissima rete del suo capitano Lautaro Martinez per tornare a Milano con tre punti preziosi. Solo questo. Inzaghi schiera la formazione più affidabile possibile, ignorando qualsiasi tipo di rotazione. In campo titolarissimi e titolari obbligati causa infortuni. La partita si sblocca subito ma non viene chiusa. Anche i rischi sono ridotti al minimo ma resta il fatto che uno 0-1 a Praga si può gestire meglio. Troppe energie sprecate, o comunque più del previsto, per un risultato minimo. I 16 punti in classifica valgono un piede e mezzo negli Ottavi di Finale di Champions League ma per l’aritmetica potrebbe servire ancora un punto contro il Monaco a San Siro: del resto, l’Inter di Inzaghi sta approcciando alla Champions League con l’idea di avanzare senza strafare. E finora questa strategia sta dando buoni frutti.

Lautaro Martinez in Inter-Venezia di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Sparta Praga-Inter e il paradosso nerazzurro: il miglior attacco è la difesa

2. REPARTI OPPOSTI – Strategia vincente ma con almeno un campanello di allarme. E si tratta dell’attacco. L’Inter dopo sette giornate ha la miglior difesa in Europa con appena un gol subito. Sei i clean sheet di Yann Sommer, finora tradito solo al 90′ dalla rete di Nordi Mukiele (Bayer Leverkusen). Unica sconfitta nerazzurra in coppa. Allo stesso tempo, però, paradossalmente ha anche il peggior attacco della Top-8 (e anche della Top-16). Per trovare un attacco peggiore nella Top-24 bisogna scendere fino al 20° del Club Brugge, autore di appena sei reti. Le altre che hanno segnato meno sono già fuori dalla Champions League. Se c’è un aspetto che deve migliorare l’Inter in vista delle prossime uscite internazionali è proprio quello relativo alla produzione offensiva. A volte gestire il vantaggio minimo può essere rischioso. Altre volte – e il Derby di Milano in Finale di Supercoppa Italiana insegna – può essere beffardo addirittura il doppio vantaggio. Un buon promemoria in vista del prosieguo stagionale: l’Inter di Inzaghi può ancora migliorare molto sia in Europa sia in Italia. Basta correggere subito qualche dettaglio.

Yann Sommer in Inter-Como di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)

Inter a due velocità: Inzaghi gestisce con criterio i due impegni stagionali

3. STRATEGIA CHIARA – Miglior difesa e peggior attacco in Champions League. Si riparte da questo paradosso per analizzare quello che sta combinando l’Inter in questa stagione. Anzi, cos’ha in mente Inzaghi. All-in Scudetto? In Serie A scende in campo l’Inter migliore, quella che segna tanto (ma non troppo) e subisce troppo (ma non tanto). In Champions League spazio all’altra Inter, quella fresca che prova a fare del suo meglio ma non sempre ci riesce (se giocano le riserve) o quella stanca che si limita a fare il minimo per portare a casa il risultato (se giocano i titolari). E infatti in Sparta Praga-Inter si è vista una squadra stanca. La situazione dovrebbe cambiare nella seconda fase. Quindi nella seconda parte di stagione. L’Inter difficilmente potrà continuare a gestire così il doppio impegno campionato-coppa. Da febbraio in poi non può esistere un’Inter A e un’Inter B, dovrà esistere necessariamente un’Inter A 2.0 e un’Inter B 2.0: più rotazioni, più titolari motivati. Se non arriva l’aiuto sperato dal calciomercato di riparazione, Inzaghi dovrà inventarsi qualcosa(ltro) per spingere l’Inter in fondo a tutte le competizioni.

Andrea Turano

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