Thuram ribadisce una nuova veste in Inter-Atalanta: Ausilio ci aveva visto lungo!
Marcus Thuram è il mattatore delle prime giornate del campionato di Serie A dell’Inter. Il francese sta gradualmente acquisendo i crismi del bomber, così come aveva intravisto Piero Ausilio negli scorsi anni.
L’INTUIZIONE – Marcus Thuram era stato scelto dall’Inter, grazie alla supervisione di Piero Ausilio, come il sostituto ideale di Romelu Lukaku quando quest’ultimo fu acquistato dal Chelsea per 115 milioni. Il francese non arrivò, con i nerazzurri che virarono su Joaquin Correa, a causa di un grave infortunio che lo colpì proprio quando si stava trattando per il suo acquisto. La storia non è finita però così, per fortuna. Ausilio ha continuato a intrattenere contatti con lui e il suo entourage, affondando il colpo per il suo acquisto nella scorsa estate a parametro zero. Soffiandolo al Milan, a cui era vicinissimo.
Il nuovo Thuram: l’Inter si gode la sua trasformazione!
L’IMPATTO – Thuram ha sin dall’inizio manifestato un ottimo adattamento al calcio italiano. La rete è arrivata già alla terza giornata, contro la Fiorentina, mentre l’assist era arrivato nella gara precedente, contro il Cagliari. Nel corso della stagione il francese ha mantenuto un rendimento elevato, riuscendo a garantire la creazione di molte occasioni a partita soprattutto grazie alla sua capacità di decentrarsi per sfruttare la sua velocità e la sua forza fisica per poi servire i compagni liberi.
NUOVA VESTE – L’inizio di questa stagione ha certificato una nuova realtà, in cui il modo di interpretare il ruolo visto nello scorso anno si associa a quel Thuram 2.0 auspicato da Simone Inzaghi. Nelle prime tre gare della Serie A 2024-2025, il francese ha siglato ben 4 reti, ponendosi momentaneamente al vertice della classifica capocannonieri del campionato italiano. Oltre ai numeri, pesa anche il modo in cui tali reti sono arrivate. Si pensi, in tal senso, ai due gol siglati contro l’Atalanta: entrambi sono giunti con due giocate da “rapace d’area di rigore”. Testimoniando la capacità del transalpino di indossare più vesti per fare le fortune sue e dell’Inter.