Agnese Bonfantini si apre nel raccontare alcuni momenti importanti della sua vita e carriera, anche con l’Inter Women. Di seguito le dichiarazioni rilasciate, come fatto qualche settimana fa anche dalla compagna nerazzurra Michela Cambiaghi.
ORIGINI – Agnese Bonfantini si racconta nell’intervista rilasciata per il nuovo format di DAZN ‘My Story’. Così l’attaccante dell’Inter Women sulle proprie origini: «Vengo da una famiglia di pallavolisti ma ho scelto il calcio per pura passione. Ricordo che mia mamma mi faceva vedere delle partite e da lì ho iniziato a giocare in giardino con dei miei amici. Un giorno ho chiesto a mia mamma di poter giocare a calcio, lei ha acconsentito ma in un altro paesino. Quindi non avrei giocato con i miei compagni anche perché lei pensava che non avrei avuto vita lunga. Invece mi sono trovata subito bene e da lì ho iniziato tutto».
TENDENZE – Il piano B di Agnese Bonfantini e il suo ruolo in campo: «Se non avessi giocato a calcio forse sarei diventata una designer, sarei entrata nel mondo della moda. Sto studiando fashion design e mi piacerebbe aprire un brand streetwear da grande. Il mio primo ruolo da calciatrice è stato da centrocampista. Poi ho chiesto al mister di spostarmi un po’ più avanti e mi ha messa a fare l’esterno alto. Mi piaceva fare gol quindi avevo chiesto apposta di mettermi più avanti».
CRESCITA – Agnese Bonfantini racconta un momento della sua carriera che l’ha segnata: «Un momento difficile della mia carriera? L’ho avuto un annetto fa, dove alla Juventus ho trovato poco spazio. Ho deciso di rimettermi in gioco alla Sampdoria. Quando sono arrivata dopo due settimane avevano mandato via il mister ed è arrivato mister Mango. Lui è stato l’emblema della mia crescita come calciatrice. Lui è riuscito a tirare qualcosa in noi e siamo riuscite a prenderci la salvezza».
UNIONE – Agnese Bonfantini conclude, facendo riferimento anche alla compattezza del gruppo dell’Inter Women: «Per me l’unione di squadra è tutto e in quest’ultimo periodo con l’Inter Women lo abbiamo dimostrato. Soprattutto nella partita contro la Fiorentina, in cui abbiamo vinto 3-0, è stata proprio una vittoria collettiva a di squadra. Me ne sono accorta quando festeggiavamo per i gol, eravamo proprio unite. E quando si è unite, lottando per un solo obiettivo, si riescono a fare grandi cose».
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