Analisi tattica di Inter-Frosinone, terminata 2-0 grazie alle firme di Dimarco e Calhanoglu. Prestazione convincente in una partita più complicata del previsto a San Siro prima della sosta. Di seguito la breve analisi tattica, a caldo, della partita giocata dall’Inter di Inzaghi in Serie A
PREPARAZIONE – A San Siro va in campo la formazione migliore possibile in assenza di Benjamin Pavard, per questo in difesa c’è Matteo Darmian terzo destro. E non è un caso che il numero 36 offra una prestazione concreta e solida in entrambe le fasi di gioco. Il migliore in campo nella prima frazione. L’Inter non gioca male ma non gioca nemmeno bene come sempre. Merito del Frosinone, ben messo in campo senza specchiarsi del tutto al 3-5-2 inzaghiano. La gabbia tattica pensata (3-4-2-1) da Eusebio Di Francesco per limitare le potenzialità nerazzurre funziona. Il Frosinone copre bene tutto il campo e annulla per grandi linee il gioco dell’Inter per vie centrali. Da sottolineare un paio di inserimenti in area di rigore. Qualcosa di buono si vede soprattutto attraverso le triangolazioni e le sovrapposizioni sulla fascia, perlopiù destra, prima dell’eurogol firmato Federico Dimarco da sinistra. Un episodio che fa cambiare volto alla partita: l’1-0 sblocca in tempo una gara preparata benissimo dal Frosinone. E l’Inter non se l’aspettava.
LETTURA – La ripresa si apre senza modifiche ma il gol di Hakan Calhanoglu su rigore, guadagnato dal solito indomabile Marcus Thuram, chiude la partita. Non dal punto di vista tecnico-tattico ma esclusivamente di tabellino. Il 2-0 permette all’Inter di controllare il doppio vantaggio con maturità e tranquillità. Stupisce – positivamente – il fatto che il Frosinone decida di continuare a giocarsela con tutte le sue carte offensive, andando disperatamente alla ricerca del gol che riaprirebbe la partita. La squadra ciociara costruisce molto e allo stesso tempo sbaglia tanto. Gli erorri in appoggio, già in difesa, favoriscono rapidi contropiedi nerazzurri. E l’Inter di Inzaghi nelle ripartenze è letale ma stavolta non sfrutta appieno questo tipo di giocata: il terzo gol non arriva. I cinque cambi di Inzaghi in 20′ aiutano la squadra a compattarsi ulteriormente per rispondere agli attacchi gialloazzurri. E anche a fare qualche test, come quello di Stefano Sensi playmaker della squadra nel quarto d’ora finale. Dopo il weekend della Juventus (ma anche Atalanta, Milan, Napoli e romane…) e prima della sosta, servivano solo i tre punti: l’Inter di Inzaghi ottiene una vittoria a San Siro con quella che è forse la prova più matura della sua stagione finora. Il 2-0 di Inter-Frosinone è molto meno scontato di ciò che si possa pensare.
NB: Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti dell’Inter di Inzaghi.
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