Empoli-Inter termina in goleada dopo un primo tempo da brividi, in senso negativo. La doppietta di Lukaku e il gol di Lautaro Martinez danno sollievo a Inzaghi, che può vedere solo il bicchiere mezzo pieno dello 0-3 finale. Di seguito l’analisi tattica di Empoli-Inter in Serie A
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare l’Empoli in Serie A: 1 Handanovic ©; 33 D’Ambrosio, 6 de Vrij, 15 Acerbi; 12 Bellanova, 5 Gagliardini, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 8 Gosens; 90 Lukaku, 11 J. Correa.
HIGHLIGHTS – Dopo il brutto 0-0 del primo tempo, nella ripresa già al 48′ Lukaku sblocca la partita trovando il diagonale destro vincente su assist di Brozovic che porta l’Inter in vantaggio (0-1). Al 68′ solo la traversa nega la gioia del gol a de Vrij, che è bravo a svettare di testa su cross di Gagliardini ma non a indirizzare la palla all’interno dello specchio della porta. Poi, al 76′ Lukaku raddoppia con un diagonale mancino al termine di una bella e travolgente azione personale dopo aver ricevuto palla da Calhanoglu (0-2). Infine, all’88′ la scena si ripete ma stavolta con Lautaro Martinez che va in rete grazie a un diagonale sinistro su assist proprio di Lukaku (0-3).
SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 69′ e sul risultato di 0-1, primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Bellanova e Correa, dentro Dumfries e Lautaro Martinez. Staffetta sulla fascia destra e a supporto del centravanti con l’inserimento di due titolari. Al 77′, sullo 0-2, secondo doppio cambio per l’Inter: fuori Gosens e Brozovic, dentro Dimarco e Barella. La principale modifica è il ritorno di Calhanoglu in cabina di regia, per il resto solito avvicendamento tra quinti mancini e mezzali. Infine, all’86′ ecco il quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Calhanoglu, dentro Asllani. L’ex regista dell’Empoli agisce davanti alla difesa nei minuti finali in casa “sua”.
TOP – Nulla da dire, basta guardare il tabellino e leggere il suo nome più volte: Lukaku (vedi pagelle di Empoli-Inter). Il titolo più banale è: “Il Re è tornato”. Beh, due gol e un assist in perfetto stile Big Rom made in Conte effettivamente fanno notizia. Il centravanti belga nel primo tempo “gioca” sulla scia dei compagni ma nella ripresa si prende tutta la scena. Gol e assist, potenza e precisione, movimenti e idee. Leadership? Anche, ovvio. Esattamente tutto ciò di cui ha bisogno l’Inter di Inzaghi in questo ultimo mese e mezzo circa di calcio ad altissimi livelli. Speranza.
COMMENTO – Il primo tempo più brutto della stagione, probabilmente. Anche se è una frase utilizzabile per più partite. A Empoli, però, non funziona nulla. E se il migliore nei primi 45′ è Handanovic, che evita di regalare un gol ai padroni di casa, qualche domanda bisogna porsela. L’asse de Vrij-Brozovic-Lukaku non è esattamente quello del periodo targato Conte. L’Inter sbaglia tutto quello che può, in particolare nella manovra. Squadra lenta e senza idee né voglia. Gestione terribile della palla, a prescindere dal possesso (sterile) e dalla ricerca (improduttiva) della verticalità. Il centrocampista croato in cabina di regia è un uomo aggiunto per l’Empoli. La musica cambia dopo l’intervallo, perché proprio Brozovic azzecca il primo passaggio della sua partita e mette Lukaku in condizioni di segnare. L’Inter inizia a gestire meglio palla e vantaggio, limitando le offensive dell’Empoli. Il secondo e il terzo gol sono un po’ azioni-fotocopia: trovato il punto debole degli avversari, la squadra di Inzaghi va dritta alla meta. La percentuale realizzativa per una volta premia l’Inter: non servono cento tiri per vedere un gol, anzi ne arrivano addirittura tre. La perseveranza, dopo un primo tempo solo da dimenticare, premia Inzaghi.
OSSERVAZIONE – Inzaghi dà fiducia all’undici iniziale quando chiunque – a partire dal sottoscritto – avrebbe ribaltato la formazione negli spogliatoi e messo in campo un’altra Inter dopo l’intervallo. Motivo? Il blackout totale di alcune pedine-chiave. Buio totale. Invece è proprio l’asse Brozovic-Lukaku a portare la squadra nerazzurra fuori dalla crisi più totale (caratteriale-motivazionale, psico-fisica e tecnico-tattica). I primi 45′ sono da dimenticare, gli ultimi da incornicare. A tratti si rivede l’Inter del 2021, quella che basa(va) le sue fortune sui movimenti della coppia Lukaku-Lautaro Martinez. E sui loro gol. E sarebbe la migliore notizia in vista del finale di stagione tra Italia ed Europa. Da mesi si critica Inzaghi per non aver utilizzato il pugno duro all’interno dello spogliatoio, a tal punto da aver perso il controllo del gruppo, invece a Empoli succede l’esatto opposto. La scelta di non “punire” Brozovic e compagni a fine primo tempo fa svoltare l’Inter nella ripresa. Alla fine ne esce una (rotonda) vittoria di squadra. Un bel segnale ma non può bastare: contro Juventus e Milan serviranno prestazioni perfette in tutti i tempi di gioco a disposizione. Giocare solo 45′ da Inter è un rischio da non (ri)percorrere più.
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