Inter-Atalanta è l’inaspettata lezione calcistica inzaghiana di fine mese. L’1-0 siglato da Darmian qualifica meritatamente la squadra di Inzaghi alle Semifinali di Coppa Italia dopo aver annullato a San Siro l’ottima Atalanta di Gasperini. Una prova che dà fiducia in vista del Derby di Milano previsto nel weekend. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Atalanta in Coppa Italia
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare l’Atalanta in Coppa Italia: 24 Onana; 36 Darmian, 6 de Vrij, 15 Acerbi; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 8 Gosens; 90 Lukaku, 10 Lautaro Martinez ©.
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 41′ la splendida conclusione mancina di Calhanoglu dalla distanza si schianta sul palo alla sinistra di Musso, che si salva. Nella ripresa, al 57′ Darmian fa partire l’azione dalla difesa portandola in attacco, dove riesce perfino a duettare con Lautaro Martinez e trovare un diagonale mancino preciso che non dà scampo al portiere avversario (1-0).
SOSTITUZIONI – Al 72′, sul risultato di 1-0, arriva il triplo cambio iniziale di Inzaghi: fuori Gosens, Calhanoglu e Lukaku, dentro Dimarco, Asllani e Dzeko. Staffetta in tre ruoli. Al 77′ ecco il quarto cambio per l’Inter: fuori Dumfries, dentro D’Ambrosio. Altro cambio che non modifica nulla a livello generale, stavolta nel ruolo di quinto destro. Infine, all’86′ spazio al quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Lautaro Martinez, dentro Correa. Ultimissimo avvicendamento ruolo per ruolo.
L’articolo continua sotto il video LIVE MATCH di Inter-Atalanta con la Redazione di Inter-News.it
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TOP – L’esclusione di Skriniar fa meno rumore del previsto, anche grazie alla prestazione sontuosa del “vecchio” leader difensivo di Inzaghi: de Vrij (vedi pagelle di Inter-Atalanta). Nulla da dire su Darmian e/o da togliere ad Acerbi ma il centrale olandese non sbaglia nulla e ricorda a tutti il suo valore. Un valore che aveva fatto dimenticare nell’ultimo periodo. Così come Skriniar è in scadenza di contratto a fine stagione. A differenza dello slovacco, però, de Vrij è a San Siro. A lottare per l’Inter. Ed esce dal campo solo al termine di una prestazione davvero sontuosa. Muro.
COMMENTO – Lasciando per un attimo da parte il “caso Skriniar”, Inzaghi schiera la sua Inter migliore. Quella costretta a riciclare Darmian terzo di destra per riproporre de Vrij in mezzo rinunciando a un centrale mancino, in questo caso Bastoni (titolarissimo, ndr). La coppia di quinti Dumfries-Gosens dimostra di saper fare benissimo la doppia fase di gioco, pur non brillando in assistenza. Meglio le diagonali che i cross, la spinta anziché i tiri, l’aggressività più che la concretezza. E in attacco si rivede Lukaku con Lautaro Martinez: lo stato di forma non è quello dei tempi migliori ma le combinazioni interessanti non mancano. Soprattutto quando il belga si ricorda di come si gioca spalle alla porta. La prestazione della squadra di Inzaghi è un crescendo. Prima l’Atalanta di Gasperini viene aggredita su tutti i palloni, poi viene stordita con una manovra rapida. E alla fine anche vincente. L’1-0 finale sta anche stretto: un dominio tecnico-tattico simile contro questa Atalanta è una rarità. Inzaghi annulla completamente il calcio di Gasperini.
OSSERVAZIONE – Le mosse attuate da Inzaghi per avere la meglio su Gasperini sono essenzialmente due. La prima: priorità alla testa anziché al fisico. Ecco perché Skriniar non è nemmeno in tribuna. Il tecnico nerazzurro schiera l’Inter più concentrata possibile. La prestazione del vice-Skriniar (Darmian, ndr) ne è la dimostrazione, così come le rotazioni rigenerative. La seconda: manovra finalmente specifica anziché generica. Con gli esterni Dumfries-Gosens e soprattutto con Lukaku centravanti non si vede la stessa Inter che sfrutta l’iniziativa di Dimarco a sinistra coprendosi a destra. E non si vede la squadra Dzeko-centrica, perché il numero 90 belga cambia e fa cambiare modo di giocare ai compagni che devono lanciarlo. Quando ciò succede, a tratti si rivede l’Inter di Conte più che quella di Inzaghi. Un buon punto di (ri)partenza. In un periodo sicuramente sempre più complicato a livello di gestione, anche per via della permanenza “forzata” del già ex Skriniar, il gruppo dà un bel segnale prima del prossimo Derby di Milano: l’Inter di Inzaghi è viva. Ed è pronta a lottare contro tutti e tutto per raggiungere gli obiettivi.
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