Inter-Milan (5-1): Pioli vittima del Simoneinzaghismo in cinque mosse
Inter-Milan del 16 settembre 2023 è un Derby di Milano che resterà nella storia. I cinque gol nerazzurri che valgono la quinta stracittadina vinta di fila nonché nello stesso anno solare portano la firma di Inzaghi. Peccato per il “primo” gol della serie subito nel 5-1 di San Siro. Dimostrazione di strapotere impressionante. Di seguito l’analisi tattica di Inter-Milan in Serie A
Pre-Game Analysis: modulo e scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Milan in Serie A in trasferta: 1 Sommer; 36 Darmian, 15 Acerbi, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 10 Lautaro Martinez ©, 9 M. Thuram.
In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Inter-Milan
HIGHLIGHTS – Appena disponibili, clicca qui per vedere il video con tutti i momenti salienti e i gol di Inter-Milan, vinta 5-1 dalla squadra nerazzurra grazie alle reti di Henrikh Mkhitaryan (doppietta), Marcus Thuram (secondo gol stagionale), l’ex Hakan Calhanoglu su rigore (secondo stagionale) e Davide Frattesi (primo ufficiale in maglia nerazzurra). L’Inter sale in classifica a quota 12 punti, che vale già il primo posto in solitaria a punteggio pieno dopo quattro giornate.
SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 65′ e sul risultato di 2-1, triplo cambio iniziale per Inzaghi: fuori Dimarco, Barella e Thuram, dentro Carlos Augusto, Frattesi e Arnautovic. Tre staffette incrociate tra centrocampo e attacco. Al 75′ sul 3-1 quarto cambio dell’Inter: fuori Bastoni, dentro de Vrij. L’olandese si piazza al centro della difesa facendo scivolare Acerbi nel ruolo di braccetto sinistro. Infine, all’81′ sul 4-1 quinto e ultimo cambio nerazzurro: fuori Calhanoglu, dentro Asllani. Modifica in cabina di regia ma per la standing ovation dopo il poker.
Player Analysis: focus sul singolo in maglia Inter
PROTAGONISTA – Per non ripetersi su Thuram (alla terza prestazione consecutiva da top), occhi sul tabellino: Mkhitaryan. Un gol dopo 5′ e un assist (per Frattesi) al 93′ possono bastare in un 2-1 sofferto ma in mezzo c’è anche il gol del 3-1. Una doppietta a San Siro non è mai banale, farla nel Derby di Milano va oltre ogni più rosea aspettativa. Il classe ’89 armeno ricorda a tutti perché Inzaghi si permette il lusso di tenere inizialmente in panchina Frattesi (e non solo). Una mezzala simile in Serie A non ce l’ha nessuno. Il raccordo perfetto tra centrocampo e attacco. Può anche sbagliare qualcosina ma dopo 100′ no-stop e un +7 fantacalcistico sbagliare una giocata è il minimo. Questo incredibile Mkhitaryan potrebbe sbagliare più di qualcosa e non scendere mai comunque sotto il 7 in pagella. Anche 8. Un’arma in più per l’Inter di Inzaghi. Armeno!? Ar…più!
Post-Game Analysis: considerazioni su Inter-Milan
COMMENTO – L’Inter doveva dare un segnale e lo dà. Bastano cinque minuti per trovare la via del gol ma senza limitarsi a gestire il vantaggio minimo. La squadra di Inzaghi si riorganizza, fa “sfogare” un po’ il Milan e lo colpisce nuovamente nel suo momento migliore. Il 2-0 è il marchio di fabbrica della squadra nerazzurra: soffre quando c’è da soffrire ma in contropiede è letale. L’Inter rischia un po’ troppo sulla sua fascia destra ma attacca sulla stessa grazie all’inversione “cercata” tra Thuram e Lautaro Martinez. L’attaccante francese punta Thiaw mentre Lautaro Martinez si “occupa” di Kjaer, scombinando i piani di Pioli. Va in crisi anche la linea mediana, più “pesante” rispetto a quella dell’Inter, che non dà punti di riferimento nella manovra. A sinistra l’Inter non spinge molto: Bastoni limita le sue discese, Dimarco non cerca eccessivamente la profondità. Il duello tra Acerbi e Giroud sintetizza il risultato del Derby di Milano: una sbavatura non preclude cinque perle. Il 2-1 di Rafael Leao riapre la partita, il triplo cambio di Inzaghi la chiude: non serve aspettare un altro quarto d’ora, spazio subito alle forze fresche sotto la pioggia battente. Il Milan esce definitivamente dal campo, l’Inter segna altri tre gol: il 5-1 di Inter-Milan è la vittoria del “Simoneinzaghismo” contro qualsivoglia “Piolismo” spacciato per calcio champagne. Il quinto Derby di Milano su cinque stravinto nel 2023 senza storie è già storia.
Flash Inter: editoriale extra-analisi tattica
OSSERVAZIONE – Riassumere il primo Derby di Milano stagionale in tappe non è difficile. Cinque gol, cinque vittorie consecutive… e cinque punti (mosse) da evidenziare. Il primo: Inzaghi punta sul rientrante Acerbi nonostante l’ottimo de Vrij delle prime tre giornate. Scelta ancora più azzeccata dopo l’avvicendamento tra Bastoni (stanco) e l’olandese. Il secondo: Lautaro Martinez “sacrificato” per lasciare Thuram libero di mandare in tilt la coppia Thiaw-Theo Hernandez. L’argentino si vede meno ma le giocate illuminate sono vincenti per arrivare alla rete (assist per il 3-1 e rigore procurato per il 4-1). Il terzo: accelerare anziché temporeggiare con le sostituzioni. In particolare il triplo cambio, che arriva senza dover prima ritoccare la formazione iniziale con una modifica utile solo a contrastare il primo correttivo di Pioli. Il quarto: la certezza messa nuovamente davanti all’improvvisazione. Inzaghi avrebbe potuto regalare la prima passerella a San Siro agli ultimi arrivati (Pavard o Klaassen) ma nemmeno sul 4-1 si può abbassare la guardia in un Derby di Milano da stravincere. Il quinto: le chiacchiere. Ad Appiano Gentile se ne fanno sempre meno, prima e dopo le partite. La panchina lunga e di qualità fa tanto ma anche [la crescita di] chi siede in panchina. Forse la nuova versione del “Simoneinzaghismo” è questa: Pioli in Inter-Milan ne esce di nuovo triturato malamente e non solo tatticamente. L’Inter di Inzaghi non conosce ancora il suo reale potenziale assoluto ma il Milan ne ha già assaggiato un po’…
Clicca qui per leggere anche l’analisi tattica sulle partite precedenti dell’Inter di Inzaghi.