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Juventus-Inter (2-0): Allegri batte Inzaghi in contropiede sapendo già tutto

Juventus-Inter fa registrare l’ennesimo passo falso stagione della squadra di Inzaghi in uno scontro diretto. Non è solo il 2-0 bianconero, con conseguente sorpasso in classifica, a far rumore. E l’atteggiamento nerazzurro sia a livello tattico sia psicologico a creare un problema. Un problema anche tecnico in tutti i reparti ma quello è un dettaglio che non giustifica la sconfitta inzaghiana su tutta la linea. Di seguito l’analisi tattica di Juventus-Inter in Serie A

Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi

FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Juventus in Serie A: 24 Onana; 37 Skriniar ©, 6 de Vrij, 15 Acerbi; 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 F. Dimarco; 9 Dzeko, 10 Lautaro Martinez.

In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Juventus-Inter

HIGHLIGHTS – Nel primo tempo non succede niente di che. Nella ripresa, al 46′ Calhanoglu ci prova dalla distanza ma Szczesny è reattivo e allontana il pericolo con la collaborazione della traversa. Al 52′ Rabiot si inserisce e segna sull’assist di Kostic, che si beve Barella nella metà campo nerazzurra e serve il francese ignorato da tutti in mezzo all’area (1-0). Poi, al 63′ la zampata vincente è quella di Danilo, che anticipa de Vrij e segna sul corner battuto da Kostic ma il VAR annulla la rete per il fallo di mano dello stesso brasiliano. Al 76′ il palo aiuta Onana sul velenoso diagonale mancino di Kostic toccato quanto basta dal camerunese per evitare il raddoppio. Infine, all’84′ Fagioli buca Onana, sfruttando anche la deviazione di Gosens in scivolata disperata, al termine di un altro contropiede formidabile rifinito dal solito Kostic (2-0).

SOSTITUZIONI – Al 74′, sul risultato di 1-0, arriva il primo doppio cambio di Inzaghi: fuori Dimarco e Calhanoglu, dentro Gosens e Correa. Inzaghi passa al 3-4-3 con un tridente piuttosto disordinato in cui il numero 19 argentino funge principalmente da rifinitore. All’82′ ecco il triplo cambio finale nerazzurro: fuori Skriniar, Dumfries e Mkhitaryan, dentro Darmian, Bellanova e Brozovic. Staffetta che riguarda perlopiù il lato destro della formazione interista nel finale.

Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro

FLOP – La stagione non procede al meglio per un titolarissimo: Dumfries (vedi pagelle di Juventus-Inter). L’esterno destro olandese alterna giocate decisive a errori incomprensibili. Soprattutto questi nell’ultimo periodo. E se la Juventus vince anche e soprattutto grazie alla prestazione dell’incontenibile Kostic sulla fascia sinistra è ancora più facile evidenziare gli erorri del numero 2 nerazzurro. Lo 0-1 mancato a fine primo tempo dà fiducia alla Juventus, a cui basta trovare il vantaggio per chiudere la pratica. Un errore che pesa sei punti, non tre. Deludente.

Post-Game Analysis: considerazioni finali su Juventus-Inter

COMMENTO – La partita della paura. Nel primo quarto le squadre si studiano dando priorità alla fase difensiva: nessuna delle due si scopre e solo un paio di azioni permettono di superare l’imbarazzo tecnico che si crea a causa dei ritmi blandi. Non cambia il canovaccio nella seconda parte del primo tempo, in cui l’Inter proprio con Dumfries ha l’occasione di sbloccare la partita ma la spreca malamente. Nel terzo quarto la Juventus sfrutta un errore nerazzurro per colpire in contropiede. E lo schema beffardo si ripete nell’ultimo quarto, quando il mancato 1-1 nerazzurro porta al 2-0 bianconero. Inutile soffermarsi sulle azioni create e soprattutto sulle statistiche: a Torino finisce 2-0 ma poteva essere anche 3 o 4-0. L’Inter non segna nemmeno a porta vuota, sì, ma subisce gol facilmente. E per di più in fotocopia. Non stiamo commentando un triste 0-0, infatti: è la sconfitta di Inzaghi nella trappola di Allegri. Ed è forse questo ciò che fa più male.

OSSERVAZIONE – I singoli in campo sbagliano, dall’attacco alla difesa, ma la guida tecnica in panchina non fa di meglio. La Juventus scende in campo con una formazione quasi obbligata per via dell’emergenza infortuni ma nonostante ciò Allegri riesce a sorprendere. Chi non riesce proprio a sorprendere è Inzaghi, che schiera l’Inter attesa e ormai preannunciata da oltre un mese. Una scelta precisa, quella di Inzaghi, di non snaturare qualcosa che sta(va) funzionando. Può avere una logica finché non cambiano gli equilibri. Il gol della Juventus li cambia. E sull’1-0 l’Inter, già lenta a tal punto da favorire l’attendismo strategico della Juventus, smette di avere un senso. I cambi sono peggiorativi. Ammonizioni, rientri e stanchezza le motivazioni. Tradotto: disperazione. Le trame di gioco sono altrettanto improvvisate. Nel complesso l’undici nerazzurro non è mai inferiore a quello bianconero ma la concretezza non è di casa: quello che non riesce all’Inter riesce alla Juventus. La freschezza dei giovani come Fagioli aiuta. E il mercato pure: Bremer e Kostic stavolta fanno la differenza, lo stesso può dirsi di de Vrij e Dimarco/Gosens ma in negativo. In Juventus-Inter la preparazione “scontata” della partita lascia il tempo che trova ma è lettura a far discutere: Allegri conosceva in anticipo tutte le mosse cicliche di Inzaghi, che si presenta a Torino senza piano B. E basta un errore tecnico per perdere una partita da vincere.

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