Lazio-Inter (3-1): Inzaghi propone l’anti-calcio e poi il tridente senza Lukaku
Lazio-Inter non passerà alla storia come la miglior partita preparata da Inzaghi. E sicuramente si candida a essere la peggiore, finora, anche a livello di lettura. Il gol di Lautaro Martinez non alleggerisce la pesantezza del 3-1 di Roma. L’idea di (non) gioco non funziona e i tentativi “correttivi” fanno addirittura più danni. Di seguito l’analisi tattica di Lazio-Inter di Serie A
Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare la Lazio in Serie A: 1 Handanovic ©; 37 Skriniar, 6 de Vrij, 95 A. Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 5 Gagliardini, 32 F. Dimarco; 90 Lukaku, 10 Lautaro Martinez.
In-Game Analysis: lo sviluppo e la lettura della partita
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 40′, Felipe Anderson di testa supera Handanovic inserendosi tra Bastoni e Dimarco sul lancio del sempre ottimo Milinkovic-Savic (1-0). Nella ripresa, al 51′ è di rapina il gol di Lautaro Martinez sul campanile che si crea nell’area della Lazio con il colpo di Dumfries dopo la punizione battuta da Dimarco (1-1). Poi, al 75′ arriva il bellissimo gol di Luis Alberto da fuori area, ma ciò non giustifica la marcatura nulla su di lui (2-1). Infine, all’86′ Pedro chiude la partita con un bel destro piazzato su cui Handanovic non arriva (1-3).
MODIFICHE – Al 60′, sul risultato di 1-1, triplo cambio iniziale per l’Inter: fuori Dumfries, Dimarco e Lukaku, dentro Darmian, Gosens e Dzeko. Tripla staffetta tra fasce a attacco. Al 77′, sul 2-1, ecco il doppio cambio finale di Inzaghi: fuori Barella e Gagliardini, dentro Calhanoglu e Correa. Il turco agisce da mediano nel 3-4-1-2 con l’argentino alle spalle delle due punte.
Player Analysis: il singolo decisivo visto ai raggi X
PROTAGONISTA – I voti – negativi – non lasciano molti dubbi, il centrocampo non gira per niente e c’è chi delude di più: Brozovic (vedi pagelle di Lazio-Inter). Fare peggio del Barella di questo inizio stagione è difficile, fare addirittura peggio del Gagliardini di Roma sembra impossibile. Eppure il centrocampista croato non fa assolutamente nulla di quello che potrebbe/dovrebbe fare. Le speranze dell’Inter di fare gioco passano dai suoi piedi e soprattutto dalla sua testa. I polmoni non bastano per raggiungere la sufficienza: spesso è meglio non correre che correre male. E a vuoto. Brozovic – così come Barella – deve ritrovarsi, perché il suo peso nella rosa dell’Inter è cinque volte quello del gregario Gagliardini. Addormentato.
Post-Game Analysis: le considerazioni finali
COMMENTO – Inzaghi imposta la partita difensivamente, puntando a distruggere (limitare) il gioco della Lazio piuttosto che creare (esaltare) la propria manovra. E alla fine ne esce un non-gioco allarmente. Finché la squadra regge, meglio sulle fasce che in mezzo. Appena crolla, la Lazio può inserirsi e trovare spazi da ogni punto del campo. La partita inizia e finisce nella “marcatura a uomo” di Gagliardini su Milinkovic-Savic. L’anti-calcio nerazzurro, mai visto da quando Inzaghi è sulla panchina dell’Inter, serve su un piatto d’oro la vittoria al calcio biancoceleste. Il punto più basso della serata inzaghiata è al momento delle sostituzioni, in particolare il doppio cambio finale: (già) tolto Lukaku, proporre il tridente formato da Correa a supporto di Dzeko e Lautaro Martinez è una mossa che va oltre la disperazione. Soprattutto perché il centrocampo proposto non può mai reggere un attacco simile. La confusione è tanta, l’improvvisazione di più e si vede. Lazio-Inter è un buco nell’acqua per Inzaghi, che cerca un’impresa tecnico-tattica a cui il primo a non credere fondamentalmente è lui stesso.
OSSERVAZIONE – La peggior partita dell’era Inzaghi a Milano. Questo basta per riassumere il 3-1 di Lazio-Inter. E anche il biennio nerazzurro – appena iniziato – dell’ex allenatore biancoceleste. L’Inter non scende in campo per giocare a calcio ma per far sì che non lo faccia la Lazio. Obiettivo fallito. Quella di Sarri è una lezione magistrale, quella di Inzaghi un’occasione persa. Se l’idea nerazzurra è quella di puntare allo 0-1 in contropiede, beh, ci sta. Peccato che la manovra biancoceleste porti in dote tre gol. L’approccio è sbagliato. Le motivazioni delle scelte fatte anche. L’Inter ha appena conosciuto il suo girone di Champions League e non ha perso tempo a fallire la partita partita stagionale a ridosso del ritmo “una partita ogni tre giorni”. Brutto presagio? Bruttissimo. Le rotazioni di Inzaghi, al di là delle idee tecnico-tattiche, non sono spendibili in un appuntamento simile. L’allenatore nerazzurro ha sulla sua coscienza la sconfitta in casa Lazio: Inzaghi snatura la sua Inter nella speranza di snaturare anche la Lazio di Sarri ma alla fine ne esce una frittata. Una frittata che costa già tre punti pesantissimi in classifica.