Napoli-Inter (3-1): Gagliardini boicotta Inzaghi, che non cambia strategia
Napoli-Inter termina con un 3-1 tanto netto quanto figlio degli episodi. Il pareggio di Lukaku è il punto più alto della prestazione nerazzurra prima del crollo finale dopo oltre un tempo giocato in dieci per l’espulsione di Gagliardini. Inzaghi prepara una partita che decide di non modificare nonostante l’evento negativo. Di seguito l’analisi tattica di Napoli-Inter in Serie A
Pre-Game Analysis: il modulo e le scelte di Inzaghi
FORMAZIONE – Ecco il 3-5-2 di partenza dell’Inter scelto da Simone Inzaghi per affrontare il Napoli in Serie A: 24 Onana; 33 D’Ambrosio ©, 6 de Vrij, 95 A. Bastoni; 12 Bellanova, 23 Barella, 14 Asllani, 5 Gagliardini, 8 Gosens; 90 Lukaku, 11 J. Correa.
In-Game Analysis: sviluppo e lettura di Napoli-Inter
HIGHLIGHTS – Nel primo tempo, al 41′ Gagliardini lascia l’Inter in dieci dopo l’ennesimo fallo da ammonizione e Inzaghi è costretto a rischierarsi con il 3-5-1, abbassando Correa sulla linea dei centrocampisti a mo’ di mezzala (destra, con Barella che si sposta a sinistra). Nella ripresa, al 67′ i tentativi di Anguissa vanno a buon fine con una girata che brucia de Vrij in marcatura e Onana tra i pali (1-0). Al 79′ Simeone raddoppia indisturbato ma il VAR annulla per un precedente fallo di Zielinski su D’Ambrosio. Poi, all’82′ Lukaku di destro appoggia in rete il cross di Dimarco da sinistra, ringraziando il neo entrato Juan Jesus per la dormita in marcatura (1-1). All’85′ Di Lorenzo trova un sinistro a giro che finisce sotto il sette di un immobile Onana (2-1). Infine, al 95′ Gaetano cala il tris al termine di un contropiede con l’Inter disperatamente sbilanciata in attacco (3-1).
SOSTITUZIONI – Nel secondo tempo, al 58′ e sul risultato di 0-0, doppio cambio iniziale per Inzaghi: fuori Bastoni e Barella, dentro Acerbi e Brozovic. Staffetta già programmata tra terzi sinistri italiani e mediani, con il croato che si aggiunge ad Asllani nel ruolo ibrido di regista-mezzala. Al 74′, sull’1-0, secondo doppio cambio per l’Inter: fuori Bellanova e Correa, dentro Dumfries e Dimarco. Altra staffetta tra quinti destri e in mezzo al campo, dove l’italiano si posiziona da mezzala-esterno a sinistra. Infine, all’80′ spazio al quinto e ultimo cambio interista: fuori Gosens, dentro Lautaro Martinez. Inzaghi passa al 3-4-2 più sbilanciato nei minuti finali.
Player Analysis: focus sul singolo nerazzurro
FLOP – Non serve aggiungere molto sul protagonista in negativo: Gagliardini (vedi pagelle di Napoli-Inter). Viene espulso a fine primo tempo solo perché l’arbitro lo grazia qualche minuto prima. Inzaghi gli dà fiducia dal 1′ e anche dopo il primo quarto di partita. La sostituzione a metà primo tempo sarebbe stata scontata in altri tempi, non adesso – in emergenza – che la stagione sta per terminare e serve la testa più del fisico. Paga solo Inzaghi ma l’errore di Gagliardini non può passare inosservato. Lascia i compagni in dieci a Napoli, per oltre un tempo, a tre giorni dalla Finale di Coppa Italia. Facendo sprecare inutilmente altre preziose energie. Irresponsabile.
Post-Game Analysis: considerazioni finali sulla partita
COMMENTO – L’undici schierato da Inzaghi non è destinato a fare la partita a Napoli. E infatti l’Inter può solo provare a sfruttare qualche ripartenza in mezzo alle trame di gioco azzurre. L’espulsione di Gagliardini complica ulteriormente i piani tattici nerazzurri. Paradossalmente, l’Inter prova a fare la partita in inferiorità numerica. E per alcuni tratti della ripresa ci riesce pure. Inzaghi si ritrova a giocare con una sola punta, visto che Correa agisce più da centrocampista che da attaccante. Un raccordo che raccorda ben poco i due reparti, in realtà. Sull’esterno il gioco non decolla e anche per vie centrali, senza Calhanoglu né Mkhitaryan, l’Inter è poca roba. Tutto calcolato, probabilmente. Tranne l’espulsione di Gagliardini, che mette l’Inter e soprattutto Inzaghi fuorigioco: inseguire il Napoli non dà frutti. E la difesa, sotto pressione, balla troppo.
L’editoriale dopo Napoli-Inter
OSSERVAZIONE – Inzaghi prepara una partita di gestione. L’idea non è quella di fare la storia del calcio a Napoli, bensì evitare complicazioni e tentare l’impresa nella ripresa. Un piano perfetto che fallisce subito a causa di Gagliardini, che veste il ruolo di traditore. Inzaghi non solo non sostituisce nel primo tempo il centrocampista già ammonito e recidivo, ma non cambia niente e nessuno dopo essere rimasto in dieci. In parole più semplici, Inzaghi continua a fare la partita pensata nonostante il “boicottaggio” firmato Gagliardini. Le staffette tra titolari dopo un’ora di gioco lo dimostrano. Idem quello che succede con gli ultimi tre cambi. Inzaghi dà tregua a Darmian, Calhanoglu e Dzeko in vista della Fiorentina, anziché provare a correggere il tiro per strappare un punto al Napoli senza complicazioni. Evidentemente il pensiero della Finale di Coppa Italia, così come il doppio match-point (Atalanta in casa e Torino in trasferta), distoglie tutta l’Inter dall’obiettivo minimo quarto posto in Serie A. Alla fine quella di Napoli è una sconfitta che ci sta, in quanto non evitata in nessun modo dopo l’ingenuità di Gagliardini: Inzaghi porta avanti la sua strategia facendo più affidamento sul periodo positivo della sua squadra anziché sul corso degli eventi. E l’1-1 a circa 10′ dalla fine sembra quasi casuale e immeritato.
Extra analisi tattica di Napoli-Inter (Serie A)
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