Conte, che accoglienza ti aspetta per Inter-Napoli? Incertezza – CdS
Se per Romelu Lukaku la situazione legata all’accoglienza a San Siro per Inter-Napoli è abbastanza nota, resta incertezza su come i tifosi nerazzurri accoglieranno Antonio Conte. Incertezza dovuta a due motivi, come scrive il Corriere dello Sport
QUALE ACCOGLIENZA? – I due grandi ex della partita – togliendo Matteo Politano e Juan Jesus, che sarà in panchina – di Inter-Napoli sono sicuramente Romelu Lukaku e Antonio Conte. E una delle curiosità della partita sarà proprio l’accoglienza attesa per i due. O meglio, per il tecnico. Perché la situazione dell’attaccante belga è ormai nota, con un rapporto incrinato durante l’estate del 2023 e soprattutto l’iniziativa dei 30.000 fischietti distribuiti la scorsa stagione in occasione del suo ritorno a San Siro con la maglia della Roma. Diversa, invece, la situazione per Antonio Conte. Su cui campeggia incertezza relativamente all’accoglienza che gli sarà riservata questa sera in occasione di Inter-Napoli, big match che vale già un pezzo di scudetto e in programma alle 20.45.
Antonio Conte, incertezza sull’accoglienza per Inter-Napoli. Due motivi in particolare
MOTIVI DA VALUTARE – Da una parte, è vero che Antonio Conte ha lasciato la squadra come un fulmine a ciel sereno proprio all’inizio di un ciclo che si è poi riaperto con l’arrivo di Simone Inzaghi in panchina e che, tra le altre cose, ha portato anche allo storico ventesimo scudetto e alla seconda stella. Il tutto per divergenze con la società riguardo alle possibili scelte di mercato. Una scelta, la sua, che non è mai andata particolarmente giù a tanti tifosi, specialmente visto quello che è poi stato il prosieguo della sua carriera. Dall’altra parte non si può però dimenticare come proprio grazie ad Antonio Conte sia arrivato, nella stagione 2020-2021, il diciannovesimo scudetto. Il primo dopo il 2010 e quello che spezzò l’egemonia della Juventus, in grado di vincerne 9 di fila proprio prima dell’arrivo del tecnico salentino sulla panchina nerazzurra.
Fonte: Pietro Guadagno, Corriere dello Sport