Interviste

Ausilio: «Inter mai nascosta, al contrario di altri! Provare a vincere un dovere»

L’Inter festeggia il tricolore ormai cucito sul petto. Le parole di Piero Ausilio su Sky Sport 24 dopo la missione compiuta nel derby.

LA FORZA – Interviene dopo del match Piero Ausilio: «C’è tanta soddisfazione. Sapevamo che sarebbe stata un’estate difficile perché cambiare dodici calciatori non è facile. CI sono stati anni complicati ma quello che dovevamo iniziare l’estate scorsa si presentava come particolarmente complicato, viste anche delle piccole situazioni già create all’inizio. Direi che siamo stati bravi, tutti insieme, per individuare quei sostituiti che si sono rivelati bravi sotto tutti i punti di vista, tecnico in primis ma anche morale. Ragazzi per bene, grandi professionisti. Tutta gente che ha portato un valore aggiunto ad una rosa che era già forte. C’era qui uno zoccolo dura ma si sono aggiunti altri calciatori forti, con tantissimi margini ancora di crescita. Perché penso che sono queste le caratteristiche che hanno questi ragazzi che sono arrivati».

CONVINZIONE – Piero Ausilio sulle ambizioni dell’Inter: «Non inizi neanche a lavorare se non ci credi. Quando inizi una stagione e noi, questo bisogna riconoscerlo, non ci siamo mai nascosti. Al contrario di altri, che si nascondevano dietro una qualificazione Champions League piuttosto che a un piazzamento, noi l’abbiamo sempre detto. L’Inter ha sempre il dovere e l’obiettivo di provare a vincere. Poi a volte arrivi secondo, fai una finale di Champions League e la perdi giocando un’ottima partita, ma quello che è importante è iniziare sempre con la stessa ambizione. Poi quando qualcuno sarà migliore gli stringerai la mano. Oggi la devono stringere a noi».

Ausilio svela: ecco cosa c’è dietro ai colpi di mercato dell’Inter

RIVELAZIONI – Piero Ausilio sulle tecniche di mercato dell’Inter dichiara: «Fiuto o algoritmi nella scelta dei calciatori? Innanzitutto una grandissima armonia nel gruppo di lavoro, poi scouting importante. Noi lo facciamo sia video ma anche un po’ alla vecchia maniera in live. Ho dieci osservatori che girano tutta l’Italia, l’Europa e anche un po’ il Sudamerica. Per cercare un po’ le opportunità. A volte non puoi arrivare alle prime scelte per tanti motivi però quando trovi competitor come squadre inglesi a volte non ci puoi arrivare. Però siamo stati capaci di trovare soluzioni forti e importanti pur spendendo il giusto. Quindi sicuramente, gruppo, scouting. Gli algoritmi li metto ultimi perché li usciamo come dati in più e statistica. Mai un algoritmo dovrà prevale nella nostra idea rispetto alla visione live di un calciatore».

Ausilio e i pupilli Thuram e Lautaro Martinez

L’ARRIVO – Piero Ausilio ancora: «Senza fare un torto agli altri, cito Thuram. Sarebbe facile anche parlare di Frattesi o di Carlos Augusto. Non li cito perché sono del campionato italiani e li conoscevamo bene. Siamo stati bravi anche a sfruttare i rapporti perché siamo arrivati prima e abbiamo coltivato per tempo l’operazione e siamo riusciti a chiuderla. Quella di Thuram, invece, è una storia un po’ più lunga. La cito perché nasce da due anni fa. Lo avevamo già individuato, lo avremo preso insieme a Dzeko ma si fece male. Già allora eravamo convinti che fosse un attaccante. Il motivo per cui lui sceglie l’Inter è il fatto di aver mantenuto con noi dei rapporti e aver capito che questo potesse essere un grande progetto per lui. Lo avevamo convinto che potesse diventare un grande attaccante e quest’anno lo ha dimostrato. Quello che non ha capito è che ha ancora margini di miglioramento e può diventare ancora più forte».

RETROSCENA – Piero Ausilio conclude: «Rinnovo Lautaro Martinez? Noi vogliamo assolutamente prolungare con lui. Sono dinamiche normale e con una scadenza non vicinissima. Intenzione di chiudere entro l’inizio della prossima stagione e al meglio per tuti. Abbiamo rallentato perché per tutti era rimanere concentrati sull’obiettivo. Adesso avrò più tempo per dedicarmi a situazioni che devono essere assolutamente definite. Quando si pensa a Lautaro Martinez io penso anche a Barella o ad altri giocatori che meritano un riconoscimento. Lautaro Martinez aveva praticamente già chiuso con l’Atletico Madrid. Quando prendi un aereo e vai ti prendi un rischio di tornare senza giocatore e fare una pessima giocare o tornare con l’obiettivo. In quel caso siamo stati bravi, con grande determinazione. Senza quel contratto non sarei mai tornato a casa e alla fine ci siamo riusciti».

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