Conte: «All’Inter anni felici! Lobotka a disposizione. Lukaku va esaltato»
Antonio Conte ha da poco terminato la conferenza stampa a due giorni dalla sfida di Inter-Napoli, gara valida per la dodicesima giornata di Serie A e importantissimo scontro diretto per quanto riguarda la lotta scudetto. Ecco le sue risposte in conferenza stampa.
CONTE IN CONFERENZA STAMPA PRIMA DI INTER-NAPOLI
Che effetto le fa questo ritorno a San Siro contro l’Inter? La prima volta da quando l’ha lasciata
Sicuramente fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente. Sicuramente è un carico di emozioni perché torni indietro nel tempo. Inevitabile che ti riaffiorano nella mente tante situazioni. Sicuramente un bell’effetto tornare dove ho lavorato e vinto. Sono stati due anni felici. Il primo anno siamo arrivati secondi perdendo la finale di Europa League. Il secondo anno abbiamo vinto lo scudetto. È stata una bellissima esperienza che porto dentro di me, così come tute le esperienze passate.
Ha letto le dichiarazioni di De Laurentiis, che tipo di effetto può produrre sull’ambiente?
Non le ho lette, ma un allenatore non deve mai commentare quello che dice il presidente. Deve solo ascoltare e andare avanti. Sono considerazioni che ha fatto lui e non le commenterò mai. Lui è a capo di tutto ed è giusto che esprime il suo pensiero.
In palio a San Siro sono tre punti importanti per il Napoli o l’Inter?
Sono importanti per entrambi, ma sono sempre tre punti. Inevitabile che affrontiamo una squadra che oggi per tutto quello che ha dimostrato sicuramente è la squadra più forte. Gli va dato merito, hanno lavorato benissimo. Oggi sicuramente si mettono in una posizione un po’ più alta rispetto a tutte le altre antagoniste. Questo è perché hanno fatto un grandissimo lavoro, dai dirigenti all’allenatore e i calciatori: sono cresciuti tutti in maniera esponenziale. Ci sarà da giocare una partita, non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca. Andiamo convinti di giocarci le nostre carte. Sarà un test perché ci misuriamo contro la migliore del campionato. Sarà importante per noi che tipo di progressi stiamo facendo. Ci arriviamo da primi in classifica, questo può dire tutto e può non dire nulla.
È preoccupato del rendimento di Lukaku, al di sotto le aspettative?
Ogni santa conferenza stampa c’è sempre la domanda su Lukaku, diventa anche un po’ fastidioso. Parliamo sempre della squadra! La crescita di Lukaku dipende dalla squadra. Il singolo non è mai così determinante per spostare dei valori. La squadra sta alla base di tutto, poi i singoli devono essere esaltati. Il connubio di queste due cose ci deve portare ad essere una squadra forte.
Come sta Lobotka e quanto è importante il suo recupero a prescindere dalle prestazioni di Gilmour?
La qualità e il valore di Lobotka lo conosciamo tutti. Noi dobbiamo essere bravi a cercare di creare qualcosa che possa sopperire a una singola assenza. Penso che Gilmour ha fatto molto bene in queste partite. Come dico sempre, non mi sentirete mai lamentarmi perché manca qualcuno. Noi abbiamo creato una rosa per cercare di sopperire a qualche infortunio. Io ho grande fiducia in tutti i calciatori. Lui si è allenato durante la settimana, lo abbiamo gestito. Sta bene, ha recuperato ed è a disposizione.
Che settimana è stata per la squadra? Come ha reagito alla sconfitta con l’Atalanta?
È stata una settimana normale di lavoro. Non solo dal punto di vista tattico e fisico, ma anche nell’analisi dei video. Analizziamo le partite dopo una vittoria, figuriamoci non analizzarle dopo una sconfitta. Ci sono tante cose da valutare e capire il motivo dell’inciampo e quanto ha inciso la forza dell’Atalanta.
Cosa deve fare il Napoli per mettere in difficoltà l’Inter?
Se pensi di andare a San Siro a metterti con i guantoni ad aspettare che ti diano i cazzoni, non è questa la nostra idea. Noi vogliamo misurarci con i nostri reali valori, cercando di fare la partita. Su tutto c’è da migliorare, ogni singolo giorno, ogni settimana che precede la partita, noi lavoriamo su tutti gli aspetti. Cercheremo di migliorare sulle varie situazioni. Migliorare da primi in classifica significa cercare l’eccellenza in assoluto, quindi continuiamo a lavorare per soddisfare tutte le esigenze possibili.
Questa sfida può essere determinante per la corsa scudetto?
Ci sono 6-7 squadre racchiuse in così pochi punti fa capire la difficoltà del campionato.
Lei sarà contento dopo Inter-Napoli per aver visto cosa, che magari è mancato contro l’Atalanta?
A livello statistico la partita con l’Atalanta è stata anche molto equilibrata. In altre partite magari siamo stati più cinici noi a sfruttare le occasioni avute. In questa partita sono stati più bravi loro a sfruttare le occasioni avute. Contro l’Inter mi aspetto di giocarci la partita così come abbiamo fatto contro l’Atalanta. Magari essere più qualitativi nella fase conclusiva e cercare di essere un po’ più forti nei duelli. Su questo stiamo lavorando.
Faccio riferimento alla parola “ricostruzione”, non solo sul campo, ma anche a livello dirigenziale, di stadio e del centro sportivo. A che punto è?
Su questo discorso della “ricostruzione” cerchiamo di dare uno stop, altrimenti diventiamo monotematici. Abbiamo intrapreso un percorso che prevede diversi step. Bisogna però dare tempo. Sono tutte cose che valutiamo col club e con il presidente. Sapendo che non è che dall’oggi al domani prendi il Centro Sportivo ed esce come i funghi. Oppure lo stadio. Ci vuole tempo! Però mi accorgo anche che non c’è. Non vedo tutta sta pazienza da parte vostra di aspettare (rivolgendosi ai giornalisti presenti, ndr). Il centro sportivo non lo posso mettere io.
In difesa manca un marcatore piccolo su attaccanti rapidi come Lautaro Martinez?
Si lavora sempre di squadra a livello difensivo. Non è un discorso dei singoli. Se si lascia isolato un calciatore contro uno bravo nell’uno contro uno, significa mettere in difficoltà il proprio calciatore e mettere quello avversario nelle condizioni di farci male. Devi essere bravo nel cercare di mettere tutti in condizione.